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NAVA e l’enigma della sua elettronica italo-periana

Il luogo più caldo della terra

Non si può non essere ammaliati dal fascino di NAVA, band elettronica italo-persiana, cresciuta e attiva a Milano, ma che conserva al suo interno una molteplicità di sapori e ritmi differenti. Infatti, cosmopolita è l’aggettivo che preferisco dare al progetto NAVA che, per il 12 giugno 2020, presenta il suo nuovo Ep, Sarabe.

In uscita per Nettwerk / Bertus, Sarabe è stato anticipato dal singolo omonimo che, oltre a rappresentare al meglio le sfumature particolarissime del gruppo, lo ha consacrato nelle punte di diamante di questo maledetto anno, anche per il video diretto da Simone Rovellini. Famoso per i suoi videoclip fuori dal comune ha saputo, infatti, rintracciare al meglio il significato di un pezzo come Sarabe che ci conduce all’interno dell’Ep. Filo rosso del lavoro dei NAVA è il limbo in cui si trova quando un nuovo incontro sconvolge la nostra vita, e proprio nel videoclip si vive chiaramente questa sensazione.

Girato in una cava, quasi a ridosso della chiusura totale per l’emergenza Covi-D, Sarabe si esprime nell’incapacità del protagonista di uscire dal luogo in cui è imprigionato. Sembra coinvolgere totalmente per le affinità con il periodo storico attuale, costretti all’isolamento e senza via d’uscita.

Gli elementi visivi dell’Ep, prodotti per la maggior parte durante l’isolamento, lo investono dall’inizio alla fine. Hold è un altro esempio di grande creatività, affidata al fotografo Matteo Strocchia e al designer Martino Pastori. Mentre per You è stata creata una realtà di reti neurali artificiali dall’artista pluripremiato Lorem.

La cantante iraniana Nava Golchini e il produttore e arrangiatore Francesco Fugazza si sono incontrati tra i banchi di scuola e hanno esteso, poi, la collaborazione ai batteristi Elia Pastori e Marco Fugazza. La bellezza di questa unione è la libertà con cui si fondono, in un mix culturale unico, il background iraniano e gli arrangiamenti sperimentali della band, provenienti comunque da un bagaglio di musica elettronica italiana.

Viscerale è l’impatto e l’origine stessa, una vera e propria e separazione e ricongiunzione di corpi e anime, attraverso i tutti i sensi. Dice la cantante Nava Golchini  “Vedo Sarabe nei toni del rosso, bianco e nero, nei cieli blu, sabbia e rocce. Penso a un vasto paesaggio monotono del quale non si riesce a percepire la grandezza, come “kavir e Lut”, un maestoso deserto nel cuore dell’Iran”.

Benvenuto nel luogo più caldo della terra.




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