Il noise rock dei New Primals dal sound pazzesco
I New Primals sono una band noise rock/dance punk di Minneapolis, composta da Sam Frederick alla chitarra e voce, Ali Terveen al basso e Lars Oslund alla batteria. Una vera e propria band tornado sia in studio che live.
Sin dal primo ascolto sono divenuti per me una vera e propria rivelazione: sound sfacciato, chitarre affilate sino ai denti, groove grezzo ma non per questo mal suonato.
La mia memoria viaggia dai Melvins sino ai Pixies, con una peculiarità fracassona tutta propria. Dopo tre anni di prove e concerti in lungo e in largo, il trio ha rilasciato il 20 marzo 2020 il primo Ep, Horse Girl Energy per la Learning Curve Records.
Le dieci tracce viaggiano nel lettore a tutta velocità fin dall’incipit di Blood and Water dai tratti addirittura metal. Il riff arpeggiato è mutevole: prima crea, poi modula, poi disfa, in un casino infernale. La seconda traccia, singolo dell’album, pare prendere le mosse dalla precedente in termini di sound: una linea di chitarra piombata sulla quale collocare fraseggi e testi in quasi-scream.
La modulazione “ufo” dona una parvenza di sperimentazione elettronica in un progetto squisitamente a presa diretta, senza mixaggi invasivi.
Come nel punk anni ’70, la traccia Wax Poets inizia con un’estrapolazione cinematografica di un dialogo, una traccia in apparenza innocua, tuttavia la stessa è un crescendo infinito, con una coda confusionaria e bellissima: tra exploit hardcore di testi e corde, una sorta di decollo finale.
Le melodie atonali si associano sovente a ritmi da ballo sfrenato, come in una sorta di Oi! dance hall perenne.
La traccia omonima dell’album, collocata nel cuore del disco, pone come protagonista la chitarra elettrica solista, in una sorta di assolo romantico e malinconico, in una pseudo-ballads dai tratti ‘punk’ destinata a durare giusto un minuto e mezzo.
Dopo la pausa ispirata ci si addentra sempre più nella critica sferrata agli amanti moderni, in ininterroti beat di grancassa, in combinato con acute, quanto distorte, linee elettriche stoppate.
Sulla fine del disco, probabilmente mi sarei attesa qualcosa in più: fuori dal mood oltremodo ripetuto di chitarra-batteria infuocate. Fortunatamente, ecco una chicca finale: Tightrope ultima traccia, si compone di un outro tanto bella quanto peculiare: una sorta di tintillìo da carillion, che dona spensieratezza finale dopo uno sfogo sferrato e magnifico.
Una prima prova grandiosamente superata per i New Primals, di cui attenderemo con curiosità i prossimi passi.
Classe 93, laureata in giurisprudenza, specializzata in criminologia. Praticante avvocato, scrivo di politica e di diritto su diverse testate. Sono campana ma mi sono trasferita a Padova.
Sono appassionata di musica, suono il piano ed in passato ho suonato malissimo una sgangherata Soundstation mancina.
I miei generi preferiti sono il rock alternative, lo stoner e la musica classica. Sono stata una metallara nell’adolescenza, divorando con disinvoltura i dischi degli Slayer.
Il mio compositore preferito è Prokofiev ma se la gioca con Shostakovich. Amo Elliot Smith ed ascolto con “diligenza da scolara” cose che non conosco. Normalmente sono una tipa che si appassiona con facilità.
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