Sax e musica elettroacustica per Nicolò Terrasi
L’undicesimo capitolo della serie In The Room vede Nicolò Terrasi dare alla luce sei tracce (tre di cui, la terza divisa in quattro parti) per sax e musica elettroacustica pubblicate il 9 giugno 2020 da Elli Records sotto il nome di Bau.
Il titolo dell’album è un omaggio a László Moholy-Nagy (1895-1946), artista e insegnante al Bauhaus negli anni 1920/30; in lingua tedesca “Der Bau” indica, nel suo senso architettonico, l’ultima fase di un processo di creazione/costruzione. Bau nasce dall’incontro e dalla collaborazione di Terrasi con il sassofonista francese Joël Versavaud.
La prima traccia, Bau, for soprano sax and electro-acoustic device, è un dialogo tra il sax soprano e i dispositivi elettroacustici in modo da creare un respiro circolare, fonte di prima energia. Il suono scuro e dissonante diventa materia da plasmare, una continua ricerca sui timbri, partendo dal suono del sax, elemento cardine attorno al quale si muove la suite.
Con Bau Due «La costruzione di un sentimento amoroso», for tenor sax and electro-acoustic device, il respiro della prima traccia cresce e diventa passione. Il sax e la sintesi granulare si alternano, alle pause dell’uno risponde l’altro, come una danza vera e propria, un corteggiamento da entrambe le parti, più o meno intenso, che scaturiscein un vorticoso abbraccio sonoro dal sapore del free jazz.
Con Bau Tre «Elogio di un’ombra», for baritone sax and electro-acoustic device, Terrasi esplora le diverse tecniche dello strumento e presenta una forma evolutiva degli elementi sonori sviluppati nei primi due brani. Divisa in quattro parti, l’ultima traccia è composta da materia sonora vivida e ribollente: dissonanze come se piovesse, articolate figure di avant jazz contemporaneo ed elementi di musica elettroacustica a legare il tutto.
Terrasi scolpisce il suono, come la luce nella ricerca di Moholy-Nagy. Lo proietta nello spazio sonoro al fine di creare movimento e contrasto con la “luce oscura” nelle diverse sfumature d’intensità come un gioco “di ombra e luce”.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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