Groovy neo-soul e indie rock: la versione di NIIKA
A deep voice
Maggio mese di riaperture e di suoni caldi, maggio mese di racconti d’inverni passati e primavere mancate, maggio mese perfette per incontrarsi. Noi abbiamo incontrato NIIKA, proprio lei che a maggio ha presentato il suo Lp di debutto al grande pubblico. Close But Not Too Close, in uscita il 1° maggio 2020, arriva dopo qualche anno dal primo Ep dell’artista che, più matura e consapevole, concentra nel disco indie, art-folk e un delizioso groovy neo-soul.
NIIKA si è trasferita a Chicago alla tenera età di un anno dall’Uzbekistan dove, anche se per poco, conserva gelosamente radici e influenze. Educata, infatti, al folklore, al linguaggio e alla cultura ebraico-russa, NIIKA trova espressione lucida della sua arte nella perfetta unione delle sue vite. Dalla terra di nessuno al quartiere multiculturale di Rogers Park, NIIKA è stata costantemente esposta all’elettronica che, difatti, inserisce anche nei suoi progetti.
Ecco i ritmi, le armonie del singolo estratto Blue Smoke che, grazie al contributo della visual artist Maren Celest, assume un aspetto intrigante, quel giusto dirty pop che fa sciogliere i muscoli e viaggiare il cervello. Con la collaborazione di altri musicisti, come Macie Steward e Lia Kohl, NIIKA riesce a tenere stabile l’attenzione per tutto il disco, anche grazie ad una voce tenera, molto femminile che attraversa generi e confini. For The Key, che apre il disco, rende subito quell’aspetto danceable e molto fluido di questo lavoro, che continua in Girl of an Arc o la splendida The Cage. In Bad Medicine, quasi alla fine, tutte le qualità della voce di NIIKA vengono fuori, su un arrangiamento perfettamente legato alla sua vocalità, altra caratteristica fondamentale dell’LP.
Close But Not Too Close realizza una connessione intensa tra corpo, natura e mistero. Con grande passione Nika Nemirosky resta sé stessa, apprezzando ogni sonorità che la vita le ha donato, che restituisce al pubblico, senza maschere e paure.
Il mio nome è Mary, sono nata nel 1990. La città da cui vengo è Sessa Aurunca, una collina tra Lazio e Campania; la città che ho scelto è Napoli, dove mi sono laureata in Scienze Politiche e dove scappo sempre, ogni volta che posso. Adoro cucinare e avere un bicchiere di vino in mano. Ho sempre scritto per amore, per me stessa, perché non conosco un altro modo per parlare di ciò che nella vita è importante, delle mie passioni, dei miei dolori. Molto semplicemente non conosco un altro modo per parlare della mia anima: ecco perché scrivo di musica.
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