Niklas Paschburg in continuo divenire
Terzo album per il musicista tedesco Niklas Paschburg che arriva dopo l’ottimo riscontro avuto con Svalbard e Oceanic. Pubblicato via 7K! e prodotto da Francesco Donatello, il nuovo album Pánta Rheî che deve il titolo al celebre aforisma di Eraclito “tutto scorre”, mostra un lato più introspettivo rispetto ai due lavori precedenti basati sulla combinazione di elettronica e pianoforte.
Melodie malinconiche e un piano delicato sono alla base delle tredici nuove composizioni di Paschburg arricchite da un attento uso dell’elettronica, il risultato è una musica ambient più espressiva, fortemente evocativa.
Nel disco emergono prepotenti suoni luminosi e brillanti come in Zimt, nella quale le ritmiche elettroniche vengono dominate dalle classiche progressioni armoniche del pianoforte. A seguire Flâneur suona morbida e rilassante grazie a una fitta stratificazione di arpeggiatori e pianoforte. Le sequenze melodiche si evolvono gradualmente fino ad ottenere una scoppiettante trama nella quale il pop, l’elettronica e l’ambient si fondono fino a espandersi attraverso tonalità fluide e giocose.
Il primo singolo di questo album, Dark Side Of The Hill, è arricchito dalla partecipazione della cantante tedesca Lúisa. Il brano vira verso l’ambient pop portando una ventata di freschezza nella musica di Paschburg: accattivante, con un ritornello catchy scoppiettante che ti invoglia a muoverti e cantare mentre la stratificazione dei synth con il pianoforte resta il marchio di fabbrica del compositore di Amburgo.
In Delphi Waltz emerge prepotente l’influenza new age di Nils Frahm, la sesta traccia vede protagonista i sintetizzatori con i chiari sentori world che si celano dietro una sorta di svolta misticheggiante.
Sebbene qualcuno storcerà il naso per questa virata pop, Niklas Paschburg si conferma un abile compositore, capace di ampliare i suoi orizzonti musicali, restando comunque fedele ad una formula basata su potenti melodie e suoni cinematografici. «Non si può discendere due volte nel medesimo fiume» disse Eraclito, per questa ragione Pánta Rheî è soggetto all’eterno divenire della realtà.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
Commenti recenti