Dmytro Nikolaienko: la rinascita dei tape loops
Da alcuni anni a questa parte, i tape loops sono tornati prepotentemente nell’impiego della musica d’avanguardia. Giocare con i nastri per creare collage sonori, pattern ritmici o densi strati di suono vengono utilizzati per creare qualcosa di nuovo ma che allo stesso tempo suonano come una testimonianza storica.Lo sa bene Dmytro Nikolaienko.
Per il suo debut album, il musicista ucraino ha aperto i suoi archivi di tape loops per registrare undici gemme scintillanti, presentate magistralmente utilizzando le possibilità compositive dei registratori a nastro.
Rings, pubblicato il 9 aprile 2021 via Faitiche, è un progetto d’archivio ottenuto utilizzando oscure produzioni elettroacustiche direttamente dal passato sovietico.
Il fondatore della label Muscut, tagliando loop, manipolando il timbro e creando rumori di saturazione, dà una nuova forma alle registrazioni. Il risultato è contenuto negli undici pattern sfocati, ripetitivi e ritmici del disco che possono essere interpretati come un intervento contro la precisione digitale, poiché le irregolarità meccaniche e il rumore di fondo diventano eventi musicali.
Attraverso la manipolazione dei nastri Nikolaienko realizza una lunga suite ambientale (Ambianta IV), si verifica una sfasatura tra i nastri in modo da far emergere dei suoni scintillanti che vivacizzano la produzione dando dinamicità ad un brano privo di parti ritmiche. Un suono ipnagogico viene alla luce con Uomo Di Mondo, una musica che, con i suoi scintillii, crea un effetto straniante. La terza traccia si collega direttamente all’effetto granuloso di Mirrorage che si sviluppa su un tappeto leggero di droni sui quali si poggiano dei glitch vivaci. Non mancano momenti in cui viene fuori l’essenza tribale e primordiale del suono (Hidden Tracke Two Rings) codificato dall’ucraino attraverso dei pattern ritmici in un linguaggio originale e riconoscibile.
Al di là del discorso legato alla rinascita dei tape loops, che musica fa Dmytro Nikolaienko? Come la si potrebbe etichettare? L’ucraino parte da una matrice elettroacustica per dare alla sua musica diverse direzioni e sfumature che la rendono interessante e personale.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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