No_4mat guarda al passato con nostalgia
No Fear segna il debutto del produttore di New York No_4mat. L’album, in uscita il 6 novembre 2020 su DISSOLUTE, arriva dopo la pubblicazione di due Ep, Quarter e City Boy.
Un lavoro dalle sonorità ninetiesche trae ispirazione da trance, techno, colonne sonore di videogiochi, mischiando il tutto con un’abbondante dose di emotività.
Mikhael Villegas guarda al passato con nostalgia, riprende elementi dagli anni Novanta per riproporli in maniera contemporanea nelle sue otto tracce cariche di energia.
Heaven is real, la traccia di apertura, sarebbe la colonna perfetta di un luna park sotto effetto di acidi. Un’atmosfera euforica che forse oggi è andata scemando in alcuni generi musicali, un inno alla follia con i suoi sintetizzatori colorati e quella particolare attenzione alla melodia, classico delle produzioni firmate No_4mat.
Una volta entrati nel parco giochi di Villegas veniamo a contatto con una ritmica tagliente ed esplosiva (S o s) fatta di clap e snare affilati come lame e metallici sui quali si poggiano sintetizzatori presi direttamente dal mondo della trance. Non mancano nel disco brani più “pop” come Majide, con il contributo della voce di Caro Juna, solo project della Caroline Park. Una traccia quest’ultima più da classifica, con il suo gioco di contrasti tra la voce morbida della coreana e il trascinante breakbeat. Passaggi schizofrenici ci traghettano nel mezzo di una festa dove non si ha il tempo di riposare (Game Six), l’album è da ascoltare tutto d’un fiato. Ciò nonostante No Fear esige di più di un ascolto per cogliere tutte le interessanti idee del newyorkese, come nel caso delle atmosfere dilatate ed estatiche della titletrack.
No Fear è un lavoro eterogeneo, un album che fa da ponte fra il mondo dei rave e quello della club culture, flirtando tra breakbeat corposi, elementi electro e synth acidi senza cadere in banali stereotipi. Un calderone carico di adrenalina in grado di far ballare e smuovere vecchi ricordi.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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