Le piccole miniature di Nobuka
Ricordi, immagini, pensieri e frammenti sonori sono condensati nel nuovo album di Michel van Collenburg meglio noto come Nobuka. Miniatüre, pubblicato il 6 giugno 2022 dall’etichetta inglese Difficult Art And Music, arriva a meno di un anno dall’ottimo Reiko:22 tracce, nessuna più lunga più di 2,59 minuti,create volutamente così brevi da Nobuka per farle somigliare ad un ricordo fugace.
Le tracce sono legate insieme componendo una narrativa coesa, tanto da poterle considerare come un unico flusso influenzato dalla musica concreta e dalle composizioni sperimentali, in particolare dalle opere di Bernard Parmegiani, Steve Reich, Okkyung Lee e Jonny Greenwood.
Nel lato A di Miniatüre i timbri sono al centro della ricerca di Nobuka: i brani prendono vita dalle percussioni o dai fiati che creano una sorta di trama ipnotica basata sull’uso delle ripetizioni. Le undici prime tracce del disco si caratterizzano per la ricchezza di suoni senza tralasciare momenti noise dalla sorprendente densità sonora. Nonostante ogni piccola traccia corrisponda ad un mondo sonoro a sè stante sono connessi dall’estetica musicale del disco: una tavolozza concettuale utilizzata per fotografare immagini e ricordi presentandoli sottoforma di musiche immaginifiche ed espressive.
Il lato B prende una direzione più minimalista con l’intento di irrigidire gli elementi fondanti delle tracce, ne scaturiscono undici spore sonore perfettamente calibrate tra ritmica e melodia. Meno presenti i rumori inseriti nel primo lato e più spazio alle basse frequenze che cambiano il mood delle tracce elettroacustiche. Un sound più organico e naturale dato dai pochi elementi utilizzati in questa parte ma che compongono dei pattern mutevoli. Da sottolineare come su questo lato Nobuka introduca la presenza di fiati e batteria dal sapore jazz dando ancora più ampiezza alle influenze del disco.
Miniatüre è un album sofisticato, dal gusto raffinato, con il musicista olandese capace di allargare ad ogni nuova uscita i suo orizzonti, senza mai sbagliare un pezzo.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
[gs-fb-comments]
Commenti recenti