Un nuovo inizio per Nobuka
Michel van Collenburg in arte Nobuka si era fatto notare con Gesamt, un Ep di solo violoncello con il quale il musicista olandese si era distinto per le sue abilità compositive e il talento. A sei mesi da quella uscita, Nobuka torna in pista con un nuovo lavoro, Reiko, rilasciato il 7 ottobre 2021 da Esc.rec.
Non solo elettronica lo-fi per van Collenburg, nel nuovo album il Nostro ricrea paesaggi sonori meditativi con l’ausilio di fieldrecordings,registratori a nastro e altre apparecchiature analogiche.
Reiko è un esperimento musicale e visivo: un’esplorazione della mente umana collettiva e individuale sottoforma di un album, un sito web e un app di realtà aumentata.
Attraverso il racconto di una città segnata dagli effetti del cambiamento climatico e gravato dall’imminente minaccia dei virus, una ragazza affronta i suoi demoni: ansia, depressione e un lavoro senza via di uscita. È così che Nobuka attraverso Reiko ha esorcizzato le sue paure affrontando i sentimenti di ansia e isolamento.
Un inizio morbido e confortante quello affidato a Begin: il suono della pioggia affiancato da un fluttuante sintetizzatore immergono l’ascoltatore in un’atmosfera ipnotica e rilassante. Realizzato a quattro mani con Michel Banabila, A set of four dining chairs è un brano dalla doppia faccia: la prima parte si muove in direzione di una musica neoclassica dal carattere cinematografico, note soavi e ripetute fino a creare una trama ipnotica. La seconda parte molto dinamica è composta da droni e feedback ai quali si aggiungono rumori percussivi utilizzati come parte ritmica. Sul finale il brano si evolve ancora una volta facendo emergere i suoni della natura che lentamente svaniscono nel nulla. Of mourners and murderers si fonde con lo spazio circostante utilizzando le sue architetture sonore come proiezione dei suoni di una città pre-apocalittica. Costruita intorno a stridori e brusii, questo paesaggio sonoro è caratterizzato da un flusso lento e magmatico che si muove in una precisa direzione.
The People vede Nobuka collaborare con Machinefabriek per una strumentale tutta in crescendo. Il brano prende forma lentamente e lo fa intrecciando un drone polveroso e ossessive, pulsazioni leggere e una scintillante linea di synth che si sviluppano dando spazio all’elegante ritmica di Rutger Zuydervelt. L’ultima traccia, The Love, è uno scoppiettio di rumori e suoni melodiosi sui quali si poggia la voce narrante di Marina Tadic. Reiko è un lavoro interessante e ambizioso, con il quale Nobuka espande i suoi confini sonori, un ulteriore passo in avanti nella carriera del musicista olandese grazie soprattutto all’utilizzo di complesse trame sonore.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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