Noémi Büchi tra ricordi, gioie e traumi
In attesa del suo album di debutto, la compositrice e artista del suono Noémi Büchi approfondisce la ricerca di strutture musicali che evochino euforia sia emotiva sia intellettuale rilasciando il suo terzo Ep, Hyle.
La sua musica è caratterizzata da un minimalismo elettronico e sinfonico espresso attraverso droni materici e ritmi complessi, i suoni diventano la sua orchestra con la quale crea una forte energia sia emotiva sia meditativa.
Il primo Ep di Noémi Büchi per OUS, nasce dalla combinazione di sonorità armoniche e dissonanti e fa riferimento al termine greco antico che sta per “materia” compostoda fuoco, acqua, aria e terra, e nasce solo quando la “forma” si attacca ad esso.
Tre tracce tra musica elettroacustica, neoclassica e sound design, pensate come composizioni classiche e trasformate successivamente in stratificazioni elettroniche.
La prima, Nothing Is Artificial, nasce dall’intreccio degli arpeggiatori che vanno a riprendere le progressioni e le armonie di un pianoforte classico. Una struttura irregolare nella quale la materia sonora si espande fino a raggiungere momenti dirompenti, una visione stratificata e variopinta atta a comporre un mosaico sintetico.
Atmosfera gelida e ritmi frammentati per la successiva Manifesting Plastic Sorrow, impulsi elettronici e droni si legano per formare un suono denso in contrasto con gli interventi pianistici morbidi e armonici in un gioco di dicotomie.
In chiusura Talking So Loud vede Noémi Büchi variare il registro timbrico occupandosi di suoni cristallini che si gonfiano e si allungano enfatizzando giocosamente le irregolarità al fine di espandere le nostre abitudini di ascolto e creare momenti densi e grandezza armonica allo stesso modo.
Hyle è solamente un assaggio in attesa dell’uscita del debut album Matter, un lavoro che presenta il modo in cui Noémi Büchi concepisce la musica: il suono guida la compositrice svizzera nell’esplorazione del minimalismo sinfonico ed elettronico convertendo in musica ricordi, gioie e traumi.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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