«Lacerano la vita come una pagina
di un libro molto
vecchio e
ingiallito»
(da La questione poetica di Harold Norse)
Avevamo conosciuto i Norse con il loro primo Ep s/t pubblicato il 5 maggio 2019 per Kono Dischi e Khya records. Il loro sound dalle tinte cupe ci aveva fin da subito impressionato. Un punk abrasivo con influenze noise e hardcore, con i testi vero punto di forza della band che testimoniano l’urgenza espressiva del trio.
Non mancano di certo riferimenti all’immaginario letterario cyberpunk e al cinema nella musica del power trio.
I tre biellesi tornano con un nuovo Ep, Blu, in uscita il 17 ottobre in edizione limitata di 100 cassette grazie alla collaborazione di Kono Dischi, Fresh Outbreak Records, Longrail Records e Vina Records, e in una edizione Nord-Americana in cassetta curata da Tomb Tree Tapes, Clever Eagle Records e The Ghost is Clear Records.
È con le parole di un frammento di Un borghese piccolo piccolo di Monicelli che si apre Abisso, prima traccia dell’Ep. Un rigurgito nichilista traboccante di feedback e distorsioni, un’esplosione sonora che fa capo a un basso pulsante e una batteria granitica, un urlo disperato per chi non vede futuro.
In Colpe il trio grida “urlare mille parole tutte assieme / e a squarciagola per sentirne una sola”, la metafora perfetta dei giorni nostri, di chi per far sentire la propria ragione o di chi per portare avanti la propria idea urla, ma non sa che così facendo il messaggio sarà recepito da pochi. Musicalmente parlando la canzone è un pugno allo stomaco e uno in faccia: ti tramortisce dalle prime note a suon di basso, chitarra e batteria che all’unisono spingono sull’acceleratore. Traccia dalla potenza devastante.
Blu conferma quanto di buono avevamo ascoltato col primo Ep: una band dalle idee chiare, dal solido sound aggressivo e dai testi carichi di rabbia che faranno contenti i fan dell’hardcore-punk.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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