Nowhere: in nessun posto, qui e ora.
Disco omonimo per i Nowhere, un progetto di musica elettronica nato nel 2016 a Torino grazie a Simone Milano e Mattia Nova. L’album di debutto, pubblicato il 21 novembre per Betulla Records, è stato missato da Ettore Dordo al Hubsolut Studio di Cuneo e masterizzato da Guy Davie all’Electric Mastering di Londra.
Il duo prende il nome da un gioco di significati tra le parole Now e Here, e suonano con lo stesso impatto di una band, in cui batteria acustica e sintetizzatori conducono l’ascolto in un percorso ricercato e sognante.
Architetture sonore algide, pensate per ballare, a metà tra un Jon Hopkins e gli italiani Port Royal, sette tracce che accompagnano l’ascoltatore in un viaggio notturno.
Nowhere si apre con Bloom, una ventata di freschezza, una traccia potente e gelida che funge da intro, il biglietto da visita per l’elettronica immaginifica che andremo ad ascoltare nel corso di questo album.
Cassa dritta e voglia di far ballare con Circles, in stile Moderat. I Nowhere si riconoscono subito perché hanno lavorato minuziosamente al sound, i suoni dei synth sono ricercati, mentre la batteria picchia a dovere. Ancora più interessante è l’uso delle dinamiche e di come la traccia si plachi nella parte finale mostrando un elegante piano.
In alcune tracce il duo si avvale della presenza alla voce di Giulia Provenzano, come in After Home che ne dona un tono angelico e celestiale, sebbene la parte ritmica, ai limiti della d’n’b, continui a spingere su synth acidi.
Il piano ricompare in Red Line, traccia dai suoni ambient, il risultato è sorprendente, come se Apparat si fosse impossessato di Olafur Arnalds. Chiude Voltage ,una scossa techno, una produzione elettrizzante dal forte carattere, una musica che apre le porte all’Europa.
Nowhere, elettronica esplosiva ed emozionale per le nostre orecchie!
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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