Dall’unione tra elettronica e cantautorato italiano nasce Sospesi
A tre anni dall’esordio con Physical Law (2016), arriva il nuovo album di Nularse intitolato Sospesi. L’album è stato pubblicato il 29 marzo 2019, prodotto da Fresh Yo!.
Alessandro Donin ha l’animo da chitarrista e la passione per l’elettronica, ed è così che nasce il suo sound personale che mischia insieme le due anime per ottenere qualcosa di nuovo e fresco.
Il disco parla di attese, è il fermo immagine di un oggetto lanciato in aria all’apice della traiettoria.
Apre l’Lp Incanto, sonorità alla Moderat per la prima traccia con quella voce calda e delicata di Alessandro che ricorda fortemente Sascha Ring. Un elegante arpeggio iniziale accompagna una voce soul elettronica, mentre i synth si aprono e danno alla traccia un suono pieno.
Il Donin è un ottimo compositore oltre ad essere un’ottima penna, i suoi testi risultano semplici ma profondi. Ruggine ne è la prova lampante. Nella terza canzone dell’album il beat sorregge le parti di chitarra con i synth dal sapore eighties che donano colore e corposità alla produzione.
Nella parte centrale di Sospesi viene fuori il lato più acustico e cantautoriale di Nularse: la vera protagonista di Al sicuro è la chitarra, una traccia calda e intima, intarsiata di spruzzi elettronici. Segue Soltanto nuvole col suo intreccio di chitarra e beat elettronico usati al servizio della voce. Interessante l’uso della marimba per la ritmica che dà un tono etereo e sognante alla canzone. In questa traccia è fortemente presente l’influenza di Slow Magic.
Ad arricchire la traccia l’importante featuring con Saturnino Celani in È tutto qui. Il bassista di Jovanotti dà la sua impronta alla traccia con un giro di basso ricco di groove e bello corposo. Quando lo strumento parla da solo.
Nularse è una versione più raffinata del Cosmo nazionale. Con Sospesi è riuscito nel suo intento di cucirsi addosso un suono personale, possiamo definirlo un cantautore 2.0.
Con Nularse il futuro è vicino.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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