Dentro il film di Ô Lake
Dopo il buon esordio con Refuge, SylvainTexier in arte Ô Lake, torna con un nuovo lavoro discografico. Il sound design francese attivo in passato nei Fragments pubblica Gerry (Music Ispired by the Motion Pitcure). L’album ispirato al film di Gus Van Sant, è uscito il 4 giugno per Patchrock & Night-Night Records. Gerry nasce da una performance al Traveling film festival di Rennes durante il quale Texier ha accompagnato con la sua musica la visione del primo film della Trilogia della Morte.
Undici tracce di musica neoclassica dalle trame elettroniche, sinuose, pervase da una innata tristezza tanto da avvolgere l’ascoltatore con atmosfere inquiete e contemplative.
L’elettronica si fonde con il pianoforte in Gerry’s Theme, il brano d’apertura del disco. Una composizione costituita da minimalismo pianistico, con un tappeto ambientale e una texture densa che conferiscono al brano un carattere sontuoso. Un intenso e cadenzato pianoforte introduce Down the Road, la seconda traccia si sviluppa in un crescendo di vibrazioni elettroniche accompagnate dai pattern armonici del piano in grado di tessere una trama cupa e inquietante. Un incedere svelto scandito dalle note del piano e dai tintinnio del legno per l’emozionale The Walk.
Pervasa da una struggente malinconia, In Circles è una morbida composizione per piano con uno sfondo ambientale che crea il sottofondo perfetto per esaltare il flusso avvolgente dello strumento a corde.Lost ci offre una deliziosa melodia liquida, una struggente sinfonia nella quale si concentrano archi leggeri e minimali che edificano la struttura sulla quale si poggia il protagonista principale, il pianoforte.Desert si concentra sull’interazione del piano con gli arpeggiatori per uno dei momenti più suggestivi del disco.
Un crescendo di emozioni attraverso le undici piéce pianistiche intarsiate dalla presenza degli archi e da puntelli elettronici per un album che mette in luce il lato cinematografico della musica di Ô Lake.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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