Il disco di debutto degli Old Castle, omonimo è, tutt’al più, un buzz strumentale!
Gli Old Castle sono un trio composto da Robin Storey (Rapoon, Zoviet Francia), Robert Pepper (Pas Musique) e Shaun Sandor (Promute).
I tre si sono incontrati nel 2011 quando si sono esibiti a Brooklyn nel Cafe Orwell. Galeotta fu l’esibizione, da allora infatti sono divenuti collaboratori del progetto comune Old Castle uscito per Alrealon Musique il 4 ottobre 2019.
Precedentemente hanno pubblicato diversi album composti da duetti (Ultramail Productions, Alrealon Musique, Zoharum) ma questa è la prima volta in cui si ritrovano in trio per creare 13 tracce.
Il disco, Old Castle, si compone di musica industrial, composizioni sperimentali ed elettroniche.
É essenzialmente difficile riassumere in pochi aggettivi quanto traspare da questo lavoro.
Di fattura pregevole, tra misticismo e ronzii permanenti. Era da tempo che non ascoltavo un disco industrial che utilizzasse con maestria uno strumentario eterogeneo, tra barattoli di latta bacchettati col legno, corde pizzicate, fruscii di vento e melodie plumbee (Singing is not my destiny).
Lo scenario che vien fuori è criptico, ma anche soggettivo: io ci ritrovo un’inquietudine temperata, in via di maturazione, che fa spazio man mano a toni ben più decisi e armonici.
Il melting pot che si ritrova nel disco è sicuramente vasto: si tratteggiano degli scenari spaziali attraverso un uso non limitato dell’elettronica del synth; si modulano righe musicali attraverso suoni tribali, si abusa della musica che ricrea i suoni di una natura selvaggia: tra shake latino americani che assomigliano a serpenti che strisciano in una foresta cupa ed intricata.
Purplee Monster insieme all’intro e ad elementi che si ritrovano in tutto il corpo dell’album, rappresenta la volontà del trio di fuoriuscire da schemi preimpostati, rifacendosi a sintetizzatori che donano plasticità al pezzo, sino ad una sorta di space battle da videogiochi.
Una mescolanza di suoni seriamente interessante per i fanatici del mondo industrial sperimentale.
Classe 93, laureata in giurisprudenza, specializzata in criminologia. Praticante avvocato, scrivo di politica e di diritto su diverse testate. Sono campana ma mi sono trasferita a Padova.
Sono appassionata di musica, suono il piano ed in passato ho suonato malissimo una sgangherata Soundstation mancina.
I miei generi preferiti sono il rock alternative, lo stoner e la musica classica. Sono stata una metallara nell’adolescenza, divorando con disinvoltura i dischi degli Slayer.
Il mio compositore preferito è Prokofiev ma se la gioca con Shostakovich. Amo Elliot Smith ed ascolto con “diligenza da scolara” cose che non conosco. Normalmente sono una tipa che si appassiona con facilità.
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