Nelle stanze sotto il mare con gli Open to the Sea
Dopo aver apprezzato l’ottimo Another Year Is Over, torniamo a parlare degli Open to the Sea, ecclettico progetto musicale composto da Enrico Coniglio, Matteo Uggeri e Saverio Rosi, tutti e tre legati all’ambito sperimentale e alla sound art.
Il nuovo album Ten Rooms Under the Sea si presenta come «un mondo sonoro di delicata intimità, dove il suono non è che un barlume di luce che filtra sotto la superficie del mare».
Pubblicato tramite Dissipatio il 12 dicembre 2023, Ten Rooms Under the Sea consolida il modus operandi del trio: Coniglio e Rosi si scambiano tracce audio a distanza che successivamente vengono assemblate da Uggeri, il risultato è un delicato intreccio di chitarre, note di pianoforte, arpeggi di synth e campioni vocali.
L’album si apre con il malinconico paesaggio sonoro That Room for the Second Dead in the Family: i tre si muovono liberamente disseminando la prima parte del brano di frammenti sonori che vengono legati nella seconda parte dalle armonie del pianoforte e da una ritmica di stampo jazz utilizzata come struttura portante della composizione. Quello che emerge già dalla prima parte è l’incredibile imprevedibilità dei tre nell’assemblare soundscape astratti dalla forte componente narrativa.
The Room of Kind Demons of Sand si presenta come un delicato tappeto sonoro composto da piccole particelle elettroniche e morbidi fraseggi di chitarra. In sottofondo un minimale beat metallico contribuisce a dare vivacità al brano che si prolunga in The Room where Easter Idols Play come se fosse la sua naturale seconda parte.
Uno dei momenti salienti del disco è The Room where the Kings Heavy Burden Is Stored: gli Open to the Sea incorniciano il discorso di Re Giorgio VI con una texture profondamente emozionale composta da droni atmosferici attraversati da una vivida filigrana elettronica.
Ten Rooms Under the Sea è un album pieno di ricordi, rimpianti e desideri che consolida il metodo compositivo del trio, creando un confortevole spazio d’ascolto nel quale abbandonarsi senza timori.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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