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Oplen: i suoni freddi del Nord

Henrik Sunbring, membro del duo post-kraut Domus, ha iniziato a sperimentare con la manipolazione dei suoni nel lontano 2001, quando, acquistando il suo primo campionatore, si è cimentato nella costruzione di strutture ritmiche combinate con strati di suoni e temi malinconici.

Da allora Sunbring ha pubblicato svariati Ep, è comparso in diverse compilation e firmato tre album col moniker di Oplen.

La sua ultima uscita è un Ep omonimo pubblicato il 26 marzo 2021 in digitale e cassetta per le etichette Ohm2recordings e Luftrum, quest’ultima è una nuova label con sede a Stoccolma specializzata in elettronica, sperimentale ed elettroacustica.

L’Ep si compone di sei tracce: i titoli delle prime cinque formano insieme la parola O-P-L-E-N mentre l’ultima traccia è una suite ambient di quindici minuti. L’opener O è un mix di dark ambient e psichedelica sperimentale degli anni ’70: una ritmica ballabile accompagna una trama densa e ruvida modulata per dare alla strumentale la giusta vivacità. Le melodie del moog contribuiscono ad aggiungere delle sfumature noir alla produzione con un finale esplosivo, tutto basato sulla modulazione. Le successive P, L ed E sono delle spore sonore: mentre P è una classica composizione dark ambient composta da un drone freddo e gelido che ben rappresenta i paesaggi del Nord, L è un insieme di piccoli e scoppiettanti impulsi ritmici che danno la sensazione di trovarci attorno ad un fuoco con il suo picco massimo sul finale impetuoso ma allo stesso tempo minimale. N invece dà spazio a chitarre elaborate ben intrecciate con i field recording, come se le due precedenti si mischiassero per dare vita alla quarta traccia. 

N parte come un treno: un feedback annuncia la sua partenza prima di accelerare con una ritmica sintetica che sfocia in un battito percussivo techno. Le atmosfere si fanno cupe e misteriose, la trama sonora viene intervallata da suoni analogici per colorare il tutto. Una ventata di vivacità che fa da preludio alla conclusiva 0d13n. Oscillazioni quasi impalpabili decorano un paesaggio sonoro etereo, i sintetizzatori rimbombano in uno spazio sonoro ampio che lascia spazio al silenzio della coda finale nella quale i synth tendono a dilatarsi fino a scomparire.

O-P-L-E-N non è solo un compitino ben svolto nel quale si mostra di saper padroneggiare diverse tecniche, ma è anche un lavoro di carattere, completo che, nella sua breve durata, mostra tutte le sfumature della musica di Henrik Sunbring.




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