ORD: il suono della poesia
Hemligheter på vägen è il primo album degli ORD, quintetto jazz guidato dalla pianista Karin Johansson, qui in veste di compositrice e nella scrittura degli arrangiamenti.
L’album è uscito il 21 marzo 2022 per Havtorn Records durante la Giornata Mondiale della Poesia in quanto in Hemligheter på vägen sono musicate le poesie del premio Nobel Tomas Tranströmer, ma anche tre poesie di cui una scritta da Jenny Willén, voce del progetto, e due della stessa Karin Johansson.
Nove tracce in bilico tra jazz e poesia nelle quali voce, fiati e basso dialogano liberamente attorno al pianoforte alcune volte improvvisando, altre seguendo trame complesse e raffinate.
L’album si apre con il mood cupo di April och tystnad, la parte poetica letta da Jenny Willén viene esaltata dalle improvvisazioni dei fiati mentre il piano è impegnato nel ricamare una interessante trama melodica. Ne scaturisce una traccia ipnotica guidata da sonorità aspre e mutanti.
A differenza della prima traccia, con la successiva Som att du sovit länge c’è un cambio di registro: i toni diventano pacati con il sax, il trombone e il piano che dialogano creando una texture calda in supporto alla delicata voce della Willén.
La vibrante Blind fear è basata sull’uso delle dissonanze e su un caotico tappeto sonoro che imprime nell’ascoltatore una sensazione di ansia e inquietudine mentre con Minnena ser mig il quintetto ricalca la deliziosa scia romantica del contrabbasso dimostrando di non aver sempre bisogno di imponenti sonorità per far breccia sull’ascoltatore.
Karin Johansson (pianoforte, pianoforte preparato, composizione e arrangiamenti), Jenny Willén (voce), Niclas Rydh (trombone), Gunnel Samuelsson (clarinetto basso, sassofono tenore) e Hasse Westling (contrabbasso) ci conducono nel mondo oscuro di Tomas Tranströmer e lo fanno con il linguaggio universale del jazz e dell’improvvisazione. Sicuramente un album non adatto a tutti, non di facile ascolto, ma dalla grande qualità sonora e su questo c’è poco da discutere.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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