Otso Lähdeoja, voglio vederti danzare
Compositore, chitarrista e ricercatore nelle arti digitali, il finlandese Otso Lähdeoja è il protagonista della terza uscita per la serie In The Room, pubblicata da Elli Records durante il periodo di quarantena forzata.
Haus Music, che ha visto la luce il 28 aprile,nasce da una serie di “tracce di confinamento” sviluppate e pubblicate online ogni notte quando la pandemia di Covid-19 ha colpito la Finlandia.
La musica di Lähdeoja si evolveattraverso l’uso di strumenti ibridi acustico-elettronici per costruire architetture sonore innovative.
Le due tracce sono un mix d’influenze diverse: dalla techno alla rave culture degli anni ’90; una connessione con le radici musicali di Lähdeoja che gli ha permesso di ballare e non pensare, come rinchiuso in una capsula in grado di fermare il tempo e lo spazio. È stato proprio immergendosi nella musica che l’artistaha tenuto la mente occupata in modo da poter superare il lockdown.
È proprio questo l’intento del musicista, trasmettere gioia ed energia attraverso la sua musica per far sentire l’ascoltatore ancora vivo.
Negli otto minuti di Musique à danser, dalla cassa dritta iniziale, si sviluppa un’attenta ricerca sulla ritmica: per tutta la sua durata le pulsazioni elettriche accompagnano l’incedere della traccia,come se il musicista volesse riprodurre il battito cardiaco, mentre i sintetizzatori in questo caso vengono utilizzati solo per dare colore e dinamicità, cosìcome i suoni liquidi che si aggiungono durante lo scorrere di questo flusso.
A differenza della prima, la successiva Musique à penser è una composizione cerebrale atta a far pensare l’ascoltatore. Incentrata su un uso spasmodico del clap e su una corposa stratificazione dei sintetizzatori che la rendono avvolgente e sinuosa in modo da colpire e far presa sulla mente dell’ascoltatore.
Danzare è un modo per tenere la mente impegnata, la musica di Otso Lähdeoja è il mezzo che ti spinge al movimento.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
[gs-fb-comments]
Commenti recenti