Iamchainsaw, un vero e proprio virus sonoro
Energia grezza, ritmi micidiali di batteria, martellanti bassi distorti e testi nichilisti sono alla base della formula dei PΞB, duo berlinese formato da Asja Skrinik (TRAS, Ex-Balg, Ex-WRNGDNG) alla voce e ai dispositivi elettronici e Ilia Gorovitz (Stumpf) alla batteria.
Industrial e rap, metal e spoken word si fondono nell’infernale album di debutto del duo, Iamchainsaw (Edelfaul), che parla di terrore, orrore, shock e trauma, e di un rimedio per tutto ciò.
Minacciosa e inquietante, la loro musica inneggia alla ricerca «della bellezza nelle rovine, della serenità nel rumore, della liberazione nelle catene… e nelle motoseghe».
Le dodici tracce dai nomi criptici si lasciano apprezzare col tempo, l’ascolto è complesso e richiede la mente completamente sgombra da ogni pensiero affinchè si lasci andare e accolga le immagini che la musica dei PΞB riescono ad evocare.
L’incubo brutale inizia con le esplosioni di suoni liberi e amorfi. N52°3 si sviluppa a partire dalla manipolazione di basse frequenze che danno vita ad un noise tagliente, l’equivalente sonoro di una radio danneggiata che si trasforma in una compulsione.
L’attitudine punk emerge subito in SIKSA, un brano che fa uso di ripetizioni di batteria e pattern elettronici per costruire una trama ipnotica, dal forte impatto. Su di essa si muovono liberamente le urla della Skrinik, vero sciamano a capo di questo rituale. Death Grips e Atari Teenage Riot sono le influenze più evidenti che vengono fuori già dal primo ascolto.
Dominato da una pioggia di feedback e suoni lancinanti, PYRN è impossessata da un suono lacerante, impasti cyberpunk e voci digitalizzate che spingono l’acceleratore su riflessioni apocalittiche.
Iamchainsaw è la giusta combinazione di drum & bass brutale, rumori maciullati e testi infernali. Il suo ascolto richiede tutti i sensi e le capacità di sopravvivenza di cui l’ascoltatore è in possesso. Un vero e proprio virus sonoro che entra nelle crepe della tua mente.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.