Philipp Hülsenbeck e Michael Schönheit: l’unione fa la forza
Dall’unione di Philipp Hülsenbeck e Michael Schönheit nasce Reaping From The Conflux, un’ora di musica tra sintesi elettronica ed esplorazione dell’organo Schuke.
L’album, pubblicato il 30 ottobre da Altin Village & Mine, prende forma nella primavera del 2019 nella Great Hall of Gewandhaus Leipzig, dove i due unendo le proprie sinergie hanno realizzato un lavoro in bilico tra strumentazione acustica e manipolazione digitale.
Hülsenbeck e Schönheit hanno creato un’opera solida che fa dialogare il gigantesco organo a canne con la sintesi elettronica, come si evince già dalla prima traccia Conflux. Una texture profonda tra elementi di puro sound design e parti accentate dall’uso dell’organo che contribuiscono a dare un senso di profondità alla suite. Se da una parte l’organo viene utilizzato per le parti più cupe, dall’altra i sintetizzatori di Hülsenbeck consentono al suono di respirare. Non mancano in questa traccia da tredici minuti rilievi melodici che lasciano trasparire il lato più dolce e celestiale della composizione.
In Slow Ascend un tappeto sonoro di droni polverosi e roboanti accompagnano l’organo permettendo all’ascoltatore di godere a pieno della forza sonora delle 6.845 canne del gigantesco strumento. Una maestosità che si riversa sul suono tra il sacro e il regale.
Con Entities i due risaltano le fredde e morbide melodie ricamate dall’organo contornandole con elettronica vivida e pulsante in un gioco di controluce. Altrettanto morbida Now Smile che vede Hülsenbeck cimentarsi al piano, una traccia che vive di luce propria, uno spazio raffinato ed arioso dove rifugiarsi a meditare.
Gli ultimi due brani in questione presentano il contributo della moglie di Schönheit KatharinaDargel (Gewandhausorchester Leipzig) alla viola, Tsepo Kolitsoe Pooe (The Miagi Orchestra, The String Archestra) al violoncello e Johannes Weber (Unguarded, Jungstötter) al contrabbasso.
Reaping From The Conflux è un album equilibrato, realizzato con perizia e maestria tra esplosioni digitali e maestose parti affidate all’organo Schuke.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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