Paar Linien: un progetto per musica libera
Gente che vuole suonare
Suonare è un fatto serio, un po’ come scegliere la persona da amare. Spesso succede all’improvviso e quando succede ti diverti un botto.
Paar Linien è il progetto di Nicolas Stephan al sax tenore e alla voce, affiancato da Basile Naudet al sax alto e chitarra, Louise Freres al basso elettrico e Augustin Bette alla batteria.
Insieme formano un gruppo nato dall’incontro dei primi due e dalla volontà di di creare insieme una musica propria che riflettesse i rispettivi mondi di appartenenza.
Paarl Linien in tedesco significa poche righe e in quelle che possono, metaforicamente, poche righe i musicisti hanno voluto concentrare più significati, facendo nascere poesia piena di ritmi diversi, tutti all’interno della composizione.
Il loro omonimo disco, in uscita il 2 aprile 2021 per l’etichetta Discobole Records e distribuito da Modulor, è composto da pezzi che risentono di moltissime influenze, dalla musica jazz come Ornette Coleman, alla musica rock come i June of 44.
Ogni riga è improvvisata, o meglio, è decisamente libera, poiché libero è l’approccio che tutti i musicisti hanno nei confronti della scrittura e, soprattutto dell’esecuzione.
Infatti, hanno voluto poter scegliere cosa suonare e cosa, invece, lasciare ad altri, per rispettare la spontaneità e il vero legame con la musica, tanto che, come racconta il gruppo, si può ascoltare lo stesso pezzo interpretato e improvvisato in modo unico.
Nove brani, cinque Lignes numerate dagli hashtag e quattro brani nominati, da La danse de Tristan ad altri brani dolcissimi, come la chiusura con Les éborgnés.
Non è saggio spendere parole per cercare di descrivere pezzi che si muovono rapidi grazie alla frenetica passione di gente che vuole suonare e che vuole farlo liberamente. Questo è sicuramente il tratto distintivo di un progetto come i Paar Linien: suonano bene, suonano forte e basta, il resto viene tutto dopo.
E va bene così.
Il mio nome è Mary, sono nata nel 1990. La città da cui vengo è Sessa Aurunca, una collina tra Lazio e Campania; la città che ho scelto è Napoli, dove mi sono laureata in Scienze Politiche e dove scappo sempre, ogni volta che posso. Adoro cucinare e avere un bicchiere di vino in mano. Ho sempre scritto per amore, per me stessa, perché non conosco un altro modo per parlare di ciò che nella vita è importante, delle mie passioni, dei miei dolori. Molto semplicemente non conosco un altro modo per parlare della mia anima: ecco perché scrivo di musica.
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