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CORPO MUSIC: un viaggio Sonoro all’insegna della libertà

A quasi un anno dall’uscita di Sheltering Water, il primo LP di Palazzi D’Oriente, in cui l’artista ha raccontato la sua volontà di fuga dalla dimensione provinciale, abbiamo il piacere di ritrovare Luca Bolognesi con un nuovo EP. Questo lavoro nasce per accompagnare il progetto fotografico Corpo di Giulia Bersani, un’esplorazione del corpo umano senza giudizio.

Pubblicato il 4 marzo 2025, CORPO MUSIC offre un viaggio sonoro tra pelle, capelli e gesti liberi, alla ricerca di autenticità senza vergogna. Le sei tracce ambientali sono perfette per il rilassamento e si prestano a meditazione e yoga. Palazzi D’Oriente racconta: «Mi hanno ispirato l’intimità e la sensazione di calore trasmessa dalle foto di Giulia Bersani, oltre che la volontà di far sentire l’ascoltatore accolto e accettato».

La ricerca sonora di Bolognesi si concentra sull’utilizzo di suoni eterei e minimali, arricchiti dall’inevitabile presenza della pausa. Questo dialogo tra vuoti e pieni genera flussi essenziali e liberi, simili a corpi sinuosi che si intrecciano in un’armonia poetica.

Tracce come Air and Hair e Mind and Heart, nella loro brevità e semplicità, si rivelano degli haiku sonori. Questi momenti di distensione offrono un’esperienza in cui il suono assume una funzione evocativa, lontana dall’intento di delineare una struttura narrativa. Così facendo, creano un ambiente risonante e distensivo.

Voice and Fingers si distingue come l’episodio più affascinante di CORPO MUSIC, un delicato tessuto sonoro in cui si intrecciano melodie sintetiche e droni, accompagnati dalla voce e dal suono delle dita, entrambi impiegati per creare la parte ritmica del brano. Questa composizione offre una trama profondamente tattile che invita l’ascoltatore a immergersi in un’esperienza sensoriale avvolgente.

In conclusione, CORPO MUSIC si configura come un esperimento ben riuscito, un’opera che non si limita a fungere da mera colonna sonora per il progetto fotografico dell’artista, ma riesce a trasformare in musica gli stimoli visivi evocati dalle sue immagini.

Se attraverso la fotografia Giulia Bersani indaga i corpi, cercando di riappropriarsi e condividere una libertà di pelle, fatta di imperfezioni e bellezza, la musica di Palazzi D’Oriente riesce a trasmettere una sensazione di libertà e bellezza altrettanto intensa e profonda.



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