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Quel ramo del lago di… Palazzi D’Oriente

Dopo aver debuttato nel 2018 con l’Ep Morgengabe, Luca Bolognesi in arte Palazzi D’Oriente pubblica il suo primo album solista, Sheltering Water, in uscita il 16 aprile per La Tempesta International.

Membro e fondatore dei 72-HOUR POST FIGHT, Bolognesi racconta la volontà di fuga dalla dimensione provinciale, quella del Lago Maggiore, luogo di nascita del Nostro.

Il lago influenza la vita delle persone, un’entità che le accompagna dalla nascita fino alla morte.Le sue acque sono culla e tomba dell’esoterismo più concreto manifestato da inaspettate forme di realtà, del feticismo come culto del corpo e della mortalità, delle esperienze umane e delle percezioni sovrumane. Tutti questi elementi sono da ricercare nelledieci tracce del disco, un mix di elettronica, post-rock e world music creato combinando strumenti acustici con produzioni digitali.

L’album si apre con il singolo Gatekeepers animato dall’energia e dalla foga ritmica delle percussioni ispirati ai rituali Khoisan. La produzione di matrice dubstep si arricchisce dell’influenza della world music da ricercare nell’uso delle percussioni dominanti e nei campioni che arrivano dal soggiorno sudafricano dell’artista.

I suoni liquidi fungono da collante con la materia acustica in Heritage (Big man lands, saved by fishermen). Una produzione travolgente ma allo stesso contemplativa che rivela la dualità del lago così come le sonorità di Palazzi D’Oriente. In Waters è un brano suggestivo spinto da una ritmica coinvolgente. La quarta traccia viene arricchita da un giro di chitarra alla American Football che suggerisce un ascolto intimo. Si crea una mescola di dubstep, post-rock e jazz elegante e raffinato per uno dei momenti più brillanti del disco.

Se il brano precedente guardava più al passato trascorso nei 72-HOUR POST FIGHT, Parallel (Cousins) è una produzione futurista: una sferzata di footwork e dubstep, bassline sinuosa e robusta che insieme alla ritmica dritta e precisa sono il giocoforza della traccia.

Un denso tessuto ritmico chiude l’album con New Life (Sinksinto the water, rises from the bottom), una traccia di UK garage che si estende in maniera lineare fino a una coda frizzante arricchita dall’aggiunta di sognanti sintetizzatori.

La nostalgia del dubstep, la contemporaneità dell’elettronica, la seduzione del jazz e la freschezza della world music sono gli ingredienti di una miscela equilibrata, Sheltering Water, una ricetta ben riuscita che saprà soddisfare diverse tipologie di ascoltatori




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