La forza dell’amicizia
Dall’amicizia tra i Palmer Generator e i The Great Saunites nasce lo split album intitolato PgTgs. Il disco, in vinile 180 gr, è prodotto da Bloody Sound Fucktory, Brigadisco e Il Verso del Cinghiale ed è uscito il 2 marzo 2020.
Circa 19 minuti di musica a testa: il lato A è occupato da Mandrie a firma Palmer Generator, strumentale suddivisa in due parti, mentre nel lato B troviamo Zante dei The Great Generator. Entrambe le tracce sono legate dal nesso logico della grecità, intesa, genericamente, nel suo senso antico – confrontandosi in itinere su sonorità e processo compositivo.
Il post rock del trio composto da Michele, Mattia e Tommaso Palmieri, rispettivamente padre, figlio e zio a basso, batteria e chitarra, è di matrice americana fortemente influenzata da June of ’44 e Slint con incursioni nella psichedelia cosmica di stampo krautrock come si evince da Mandrie.
La prima parte mette in luce la propensione dei Palmer Generator a costruire le proprie strumentali su parti di chitarra che vanno a ripetersi fino a diventare ossessive. Nella seconda parte il suono si fa vorticoso ma pur sempre robusto e prepotente tanto da spettinare l’ascoltatore. Se inizialmente Mandrie, Pt.2 si spinge più in direzione del math rock, verso i sei minuti la traccia placa il suo impeto lasciando che venga fuori il lato più psichedelico della band.
From Lodi, il duo composto da Atros (bassi, tastiere) e Leonard Layola (tamburi, elettronica) ci propone una traccia, Zante, con dinamiche e sonorità più vicine al free-form e all’avanguardia.
Non mancano i richiami alla psichedelia e al kraut degli anni ‘70 passando per l’hard/space rock tanto caro ai The Great Saunites che si avvalgono per questa strumentale del contributo di Paolo Cantu’ (Makhno, A Short Apnea, Uncode Duello), qui presente in veste di terzo elemento al clarinetto e alla chitarra. Le chitarre metalliche e le tastiere mantriche riescono a catapultare l’ascoltatore in una dimensione parallela.
PgTgs è un buon biglietto da visita per ampliare il pubblico delle due band, tanto diverse tra loro ma accomunate dalle influenze kraut e psichedeliche.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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