Alla scoperta de L’ora di ricreazione con Paolino Canzoneri
Nell’immaginario collettivo, l’ora di ricreazione scolastica rappresenta uno dei momenti più puri e spensierati della nostra infanzia, un intervallo di felicità semplice e genuina incastonata tra i doveri quotidiani.
Il nuovo album di Paolino Canzoneri riesce a catturare magistralmente questa essenza, dipingendo un affresco sonoro che oscilla delicatamente tra la meraviglia dell’innocenza e una lieve malinconia, come se il tempo si fosse fermato in un frangente di pura gioia.
L’ora di ricreazione è un album composto da sei tracce che evocano ricordi d’infanzia e catturano tutte le motivazioni che ci spingono a interrompere la routine quotidiana per ritornare a noi stessi. La title track, in apertura, si distingue per la sua produzione che intreccia suoni dilatati e riverberi con brevi scale musicali, creando un’atmosfera gioiosa, caratterizzata da toni tenui e avvolgenti.
Musica dove manca unisce field recordings a strati di droni, creando una texture attraversata da delicate melodie di pianoforte. Questo progetto si trasforma in un manifesto meditativo per chi non è attratto dalla forza o dalla grandezza dei suoni, ma piuttosto dall’estrema fragilità e dalla leggerezza.
Con Gradi di stupore, Canzoneri dà vita a un microcosmo che, sebbene fragile, riesce a costruire uno spazio di pace e solitudine, idealmente adatto alla ricerca di una felicità autentica.
L’ora di ricreazione si chiude con la delicatezza di In fila al passo fino in classe, un paesaggio sonoro sospeso, realizzato con pianoforte digitale, sistemi modulari e pad armonici che avvolgono l’ascoltatore in una calda e tenue armonia.
Le atmosfere inebrianti e poetiche de L’ora di ricreazione, ci accompagnano in un viaggio dove la nostalgia dell’infanzia si fonde con la bellezza di un presente da vivere con stupore. Un album di puro ambient meditativo e inebriante che esplora le sfumature di libertà e spensieratezza tipiche degli intervalli scolastici.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.