Restare a mezz’aria
Stupire è il verbo giusto quando si parla della musica di Paolo Bellipanni, il sound designer e compositore sperimentale già noto come K’an (坎). Ancora una volta veniamo colpiti al primo ascolto dal suo nuovo lavoro discografico: Radiance, in uscita il 14 settembre per Eklero Label.
Bellipanni, che da sempre si spinge nei territori della sperimentazione neoclassica e dell’ambient, fonde atmosfere gelide e una forte propensione alla melodia con un linguaggio elettronico ricco di saturazioni.
Non a caso la traccia di apertura, Blood Radiance, divisa in tre parti, rappresenta per strutture, fascinazione e climax il connubio perfetto di quanto scritto nelle righe precedenti. Un cosmo pulsante, carico di effetti e vibrazioni,viene filtrato attraverso la sensibilità dell’artista romano. Un flusso mentale che nasce dall’ibridazione tra l’ambient più cupo e l’approccio sperimentale dato dai droni e dalle tensioni elettriche.
In Illumina il mondo del minimalismo pianistico incontra una texture sintetica rarefatta e avvolgente ricca di field recordings al fine di creare una quiete spettrale e sospesa.
A rompere il silenzio il romanticismo di Violet Violent, una traccia immaginifica che si manifesta come una tempesta di glitch, bordate post industriali a rompere la quiete. In perenne mutamento, il brano è un paesaggio sonoro ben marcato. In evidenza tutto il lato violento di Bellipanni nella traccia che mette in luce tutta la varietà del contenuto di questo lavoro.
L’introspettiva Sharing Demons è composta da impalpabili suoni ambientali che fungono da preludio ad un finale glaciale dove a farla da padrona sono le stratificazioni dei synth.
L’album sichiude con Industriale Morendo, un brano carico di tensioni, rumori e implosioni, un respiro elettronico profondo capace di mantenere a mezz’aria l’ascoltatore.
Benché Radiance sia un album abbastanza lungo, le tredici tracce del disco si lasciano ascoltare senza affanno, un’opera ricca d’intuizioni, freschezza e originalità, senza il bisogno di dover classificare la musica di Paolo Bellipanni in un genere specifico.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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