Argot: l’artigianato dei Passepartout Duo
Non bisogna tornare molto indietro nel tempo per trovare l’ultima fatica a nome Passepartout Duo: risale a luglio di quest’anno Radio Yugawara, in collaborazione con Inoyama Land, un disco capace di mettere insieme sia la tradizione new age/ambient giapponese che le sperimentazioni elettroacustiche di Nicoletta Favari e Christopher Salvito, le due menti dietro al progetto.
Il nuovo Argot, autoprodotto e in uscita il 29 novembre 2024, è un ulteriore tassello all’interno di una discografia che non solo scavalca generi ed etichette, ma che sembra sempre più incentrata sulla sperimentazione dello strumento. Una caratteristica già incontrata nelle precedenti uscite, ma che stavolta emerge ancor più nettamente: il progetto Passepartout Duo non si “limita” alla sperimentazione sonora, ha la necessità di lavorare, da sapienti artigiani quali sono, sulla materia prima, che in questo caso è un Serge System degli anni ’70.
L’album prende forma durante una residenza artistica all’Electronic Music Studio di Stoccolma, e inevitabilmente in primo piano ci sono sintetizzatori e piano, ma è nelle sfumature che emergono dettagli ricchi di significato. Se, infatti, nei primi due brani (Get Along e, soprattutto, Much of a Sunflower) la priorità è la creazione di un flusso sonoro organico, il terzo capitolo dell’album (Colorful Quartz) si apre con dei flauti giapponesi, lo shinobue e il nohkan suonati da Sumiyoshi Yuta, che cambiano completamente l’atmosfera del disco facendo riecheggiare le incursioni orientali di Radio Yugawara.
Così come il Giappone è da sempre materia di studio per i Passepartout Duo, allo stesso modo non mancano strizzate d’occhio al jazz e alla classica. Infatti, le pulsazioni sbilenche di Imitates a Penguin segnano una sorta di confine nell’album, che nella seconda parte acquisisce sempre più colore prima con gli echi jazz del contrabbasso in Uncommon, poi con il quartetto d’archi Invoke, protagonista sia del delicato minimalismo di Kissing in the Park, Briefly, sia nella traccia di chiusura Viols and Violas, in Mus, un arioso congedo che quasi entra in contrasto con altri brani più cervellotici.
Argot è un’ulteriore prova della capacità dei Passepartout Duo di far esprimere al meglio la strumentazione su cui mettono mano, ma non è il solo pregio di un disco la cui anima va ricercata nelle accorte collaborazioni che aggiungono senza mai sottrarre nulla a un sound ormai collaudato.
Classe ’99, laureato in Lettere moderne e alla magistrale di Filologia moderna alla Federico II di Napoli.
La musica e il cinema le passioni di una vita, dalla nascita interista per passione e sofferenza.