Passepartout Duo: il confine tra suoni acustici ed elettronici
Prodotto dal 1963, la serie 100 fu il primo sintetizzatore creato da Don Buchla, una bestia analogica oggi estremamente rara con la quale creare musica unica e fantastica.
I Passepartout Duo hanno avuto la fortuna di poter accedere all’iconico sintetizzatore modulare durante una residenza in Austria. Lavorando all’Ernst Krenek Museum di Krems an der Donau, sede di un Buchla 100 Series del 1967 costruito per il compositore Ernst Krenek, il duo formato da Nicoletta Faveri e Christopher Salvito ha ascoltato per la prima volta Tape and Double, un brano di Krenek per due pianoforti e sintetizzatore. Da lì è arrivata la spinta per realizzare Epigrams, il nuovo Ep pubblicato in digitale il 26 febbraio 2021.
I Passepartout Duo, che fanno dell’avanguardia e della sperimentazione il loro credo, hanno realizzato cinque tracce nelle quali il suono della macchina dialoga con quello del pianoforte acustico.
Da un lato gli impulsi elettronici senza sustain, dall’altro i suoni scintillanti del piano in un continuo inseguirsi, un approccio giocoso nel quale la musica elettronica e acustica duellano fino a diventare una cosa sola (Epigram I). Ipnotiche sequenze dai suoni circolari con oscillazioni sostenute per produzioni che vanno dal bianco al nero (Epigram II). Non mancano momenti nel quale la musica concreta incontra l’improvvisazione (Epigram III).
Mettere nelle mani di due artisti talentuosi come Nicoletta Faveri e Christopher Salvito un Buchla equivale a regalare a un bambino uno tra i più belli e interessanti giochi mai realizzati. Il bambino userà la fantasia e la creatività per utilizzare il gioco nel migliore dei modi possibili. Epigrams è un’opera assolutamente valida con la quale i Passepartout Duo realizzano cinque mondi sonori vivaci e luminosi, sfruttando le potenzialità del Buchla, raccogliendo l’esperienza di Krenek, per sviluppare nuove intuizioni e sfruttando l’interazione tra suoni acustici ed elettronici.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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