Il siero della verità dei Pentothal
Super cinico club è l’Ep di debutto dei Pentothal, duo palermitano che definisce la propria musica “electro-malinconica, rigorosamente cinica e dalle sfumature it-pop”.
La premessa ci fa forse immaginare i motivi della scelta, da parte della band, del nome di un medicinale utilizzato a basso dosaggio come siero della verità (Andrea Pazienza, peraltro, utilizzò lo stesso nome, nella seconda metà degli anni Settanta, per uno dei suoi personaggi autobiografici più noti).
Out il trenta di Novembre u.s., l’album appare pregevole sotto più aspetti. Cinque brani, mixati e masterizzati al Ruderec Studio di Palermo, per circa venti minuti di ascolto musicale, densi di suggestioni diversificate e degni della massima attenzione, così i Pentothal (Giuseppe Parlavecchio, al Synth e alla voce, Enrico Piraino, al Synth, drum machine e voce) proiettano se stessi nel mondo più o meno rutilante del pop italiano.
Lo fanno però avendo a disposizione qualcosa che li rende un po’ meno anonimi rispetto alle molte altre bands che fanno parte dell’universo musicale del nostro paese. Le parole delle canzoni, tutte in italiano, si incastonano perfettamente all’incedere musicale e ritmico dei diversi pezzi, mentre meticoloso e ben calibrato ci è parso il lavoro di supervisione artistica che ha portato alla realizzazione dell’Ep.
I testi ci sono sembrati l’autentico punto di forza dei siculi (mi è venuto in mente di accostare, pur cosciente di tutte le differenze del caso, il messaggio dei due siciliani a quello degli “antichi” Suicide): adattissimi al genere frequentato dai nostri (un misto di hip-hop – elettronica e pop rock di lontana derivazione anche new wave) ci parlano di un vivere insoddisfacente e alienante, quello dei nostri giorni, della malinconia di un esistere da pesci fuor d’acqua, del far parte di un tessuto sociale che quasi sempre fa sentire fuori posto qualcuno…
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