Petrolio: l’esistere è una questione collettiva!
A più di un anno dal debutto con Di Cosa Si Nasce, è uscito il 30 novembre 2018 L+Esistenze, il nuovo album di Enrico Cerrato, già Infection Code, in arte Petrolio, pubblicato per Dischi Bervisti, Audiotrauma, Dio Drone, Dreamin Gorilla, E’ un brutto posto dove vivere e Toten Schwan.
Due formati (tape e vinile), due tracklist diverse, in totale dodici tracce, sei per ogni formato ed un unico sogno collettivo all’insegna dell’harsh noise, drone, dark ambient ed experimental. Hanno preso parte alla realizzazione di L+Esistenze Jochen Arbeit (Einstürzende Neubauten, Automat, AADK, Soundscapes), Fabrizio Modonese Palumbo (Almagest!, Blind Cave Salamander, Coypu, Larsen, XXL ), Aidan Baker (Nadja), Sigillum S , MaiMaiMai e Naresh Ran, caratterizzando le produzioni per le diverse attitudini artistiche, ognuno occupandosi di due tracce a testa.
Un viaggio all’insegna del rumore, suoni distorti e taglienti. Una discesa agli inferi per la versione vinile che con Ne Tuez Pas Les Anges parte all’insegna della drone music, lenta, ossessiva, ma logorante. Se con la prima traccia la discesa si prospettava un calvario, La Maladie Connue è una dolorosa penitenza, harsh noise aspro ed estremo, nero come la mezzanotte. Una danza macabra e abrasiva per Fish Fet, intensa, elettronica sperimentale che punta tutto sui suoni spettrali ed una ritmica martellante. Si chiude con sacralità con Ceralacca E Seta e con quello stile che negli ultimi anni ha reso Naresh Ran un personaggio unico, un guru del nostro panorama musicale.
La tape version ci divora da dentro, i suoni sono ruvidi e cupi. Wood And The Leaf Rite è disturbante, un noise suonato come una marcia funebre, suoni che si spappolano, creando delle crepe, una traccia che prende l’elettronica e la scompone a piacimento. Eyes And L’Ecoute è corrosiva, sintetica e graffiante, qui le distorsioni sono il fulcro della traccia. Il cerchio si chiude con le voci sature di Naresh in Vuoto A Perdere, attitudine hardcore per una traccia che strizza l’occhio agli Uochi Toki.
Le due versioni sono state realizzate come se una fosse lo specchio dell’altra, citando Erri de Luca “Due non è il doppio ma il contrario di uno, della sua solitudine. Due è alleanza, filo doppio che non è spezzato”.
Un progetto crudo, non di ascolto facile, ma che racchiude le esistenze artistiche di diversi musicisti, come si evince anche dal titolo dell’album, una somma di cose che con il tocco di Petrolio danno vita a trame sintetiche oscure, corrosive e violente.
Leggi l’intervista a Petrolio QUI
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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