Respira la musica di Petrolio
Sei mesi dopo l’uscita dell’Ep La Disobbedienza (Shyrec Records), Enrico Cerrato torna a indossare i panni di Petrolio per pubblicare l’album Respira. Il nuovo lavoro in studio dell’artista piemontese è uscito il 5 maggio su Dio Drone Records e Toten Schwan Records, e s’ispira alla colonna sonora composta per l’episodio Respira, diretto da AkAb (Gabriele Di Benedetto), incluso nel cortometraggio Film Fantasma, prodotto da Carboluce.
Petrolio riesce a tessere trame dark ambient mai scontate e banali a partire da Prologo, il primo episodio è denso di suoni granulari e feedback che qui contribuiscono a rinforzare la visione cinematografica del nostro. La traccia si conclude con il The Pipe utilizzato da Petrolio per processare e controllare il proprio respiro trasformandolo in una nuvola sonora.
A seguire Saturno nel Cancro si colloca tra riti post-industriali e drone esoterico: suoni e rumori s’intrecciano creando un contrasto fortemente destabilizzante, una delle tracce più inquiete di tutto l’album all’insegna di rarefazioni sonore e sintetizzatori modulati fino a ottenere pesanti e polverosi droni. Come l’opener, anche qui il finale è sorprendente; infatti dopo una serie di tremolanti e viscerali linee di synth, brillano le note di piano che s’incastrano tra una massa elettronica amorfa.
Eri così piccolo, così piccolo è il momento più rumoroso ed ipnotico di tutto Respira. Giunti al quarto capitolo la materia sonora diventa magmatica, in continuo fermento, con dense atmosfere distopiche impegnate ad avvolgere scenari frastagliati che trascendono il tempo e lo spazio.
L’impatto dei suoni fluttuanti trova il suo apice in chiusura con Epilogo, una trivella sonora a sostegno della voce narrante, che leviga goccia dopo goccia, scavando lentamente fino ad implodere.
Respira è un valido progetto creativo, Petrolio mantiene sempre una cifra stilistica personale dando voce alle immagini al cortometraggio di AkAb.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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