PHOLO: alla scoperta delle possibilità delle percussioni attraverso l’elettronica
A un anno dall’ottimo Thickening, Paolo Possidente in arte PHOLO porta avanti la sua ricerca elettroacustica attraverso il nuovo album Ascension Through Degradation, un interessante viaggio alla scoperta delle possibilità delle percussioni attraverso l’elettronica, da un lato i suoni acidi e distorti, dall’altro emergono melodie sognanti e armonie semplici.
Questo lavoro, uscito il 2 settembre per l’etichetta di Baltimore Apartment 421 Tapes, è stato realizzato adoperando diverse tecniche: le trame distorte sono frutto dell’uso estensivo dell’elettronica, quasi incontrollata, impulsiva, No Input Mixing e registrazioni di batterie acustiche preparate. Le parti melodiche e armoniche, invece, sono quasi tutte registrate con una tastiera vintage, un vecchio Yamahaa Portasound PSS-460, il cui suono ci riporta all’immaginario del gioco infantile, innocente e ingenuo, tipico della Toy Music.
L’album si apre con la melodia malinconica di LAR (Last Abstract Regurgitation) in opposizione ad un flusso rumoroso carico di impulsi. L’uso delle ripetizioni crea un’atmosfera avvolgente ed estatica dettata anche da frammenti sonori spesso lasciati incompleti.
A seguire scrWingz è un carillon lo-fi costruito attorno ad una melodia ipnotica e inquieta. Per arricchire il suono della traccia evitando di farlo risultare monotono, PHOLO gioca con la ritmica suonando le percussioni in modo non convenzionale. L’approccio free di Possidente rende il brano ricco di dettagli e sfumature: crepitii e sfregamenti attraverso gesti ben calibrati contribuiscono a sviluppare una sequenza irregolare non prestabilita.
Tutti Cavalli Avanti è un brano che odora di libertà compositiva: stridori, sirene e percussioni si mischiano in un flusso magmatico che accompagna l’evolversi della dolce melodia della tastiera vintage, vera protagonista della traccia.
In chiusura negli otto minuti di 5-hydroxytryptamine PHONO fa dialogare i sintetizzatori con le percussioni ottenendo un tappeto vivace ma allo stesso tempo delicato che mette in scena una sequenza melodica sovrapposta a successioni ritmiche ripetitive.
Nonostante la sua complessità, Ascension Through Degradation è un album immediato, che suona accessibile a tutti grazie alla capacità di PHOLO di saper costruire un linguaggio musicale sempre più riconoscibile.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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