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Pieralberto Valli, tra musica, letteratura e live performance

A quattro anni dall’uscita di Numen, Pieralberto Valli pubblica per Be Free Recordings il nuovo album L’irrilevanza del vero.

Rilasciato il 10 novembre 2023 in free download, questo lavoro fa seguito alla pubblicazione dell’omonimo libro composto da 3 racconti che si intersecano a una storia principale e con essa rimandano continuamente fino a costituire uno scenario quasi teatrale in cui tanto i protagonisti quanto il lettore si perdono e si ritrovano costantemente.

Un’opera unica nel suo genere che sarà presentata dal vivo con la partecipazione della performer Giulia Frattini. Il live è stato concepito per essere messo in scena praticamente ovunque e si svolgerà all’interno di una struttura auto-costruita a forma di cubo composto da plastica e neon.

L’album è composto da sette tracce realizzate con un microfono (per voce e pianoforte) e alcuni sintetizzatori mentre i testi nascono a partire da una serie di frasi estrapolate dal libro e riordinate secondo nuovi schemi e associazioni. Il risultato è un mix di ambient ed elettronica che aprono le porte ad una nuova forma di cantautorato.

Vulcano, la prima traccia, scorre come un fiume di sussulti elettronici accompagnando la voce di Valli, sempre riconoscibilissima e a metà strada tra un Emidio Clementi e Cosmo. La parte centrale affidata a vorticosi oscillatori si rivela energica e tutta da ballare mentre il finale è un crescendo di loop ipnotici.

La parte centrale de L’irrilevanza del vero è occupata da due tracce diametralmente opposte, Ritorno e Interno. Atmosfera cupa per la prima, caratterizzata da una bassline che trascende l’inquietudine urbana ed un sound monolitico che mantiene alta la tensione dall’inizio alla fine del brano. In Ritorno la voce è usata per spezzare l’incedere soffocante della strumentale di matrice trip hop.

Interno invece è composta da pochi ma efficaci elementi: una melodia ipnotica, un tappeto di droni e una ritmica gravida di tensione. La strumentale incornicia e attribuisce pathos alla voce di Valli prima di esplodere in un martellante arsenale di sintetizzatori e battiti elettronici.

Nell’ultima traccia, Segnali, svanisce la tensione per far emergere i suoni cristallini del piano. La voce è carica d’intensità, ogni parola viene risaltata dalla morbidezza degli archi spalancando le porte ad un necessario momento di distensione.

L’artista di Cesena conferma le sue doti di paroliere e di manipolatore di suoni attraverso un album che evoca immagini e svela significati molteplici e nuovi a ogni ascolto.



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