La musica Organica di Pietro Michi
Biologia ed ecologia incontrano la musica in Organica, il nuovo lavoro discografico di Pietro Michi, fondatore di Biodiversità Records e attivo con gli pseudonimi FossaDelRumore e P I T dal 2016.
L’album, pubblicato il primo marzo 2024 tramite Pampsychia, esplora il rapporto tra natura e digitalizzazione, e lo fa attraverso droni ambient e noise che vanno a comporre texture dense costruite avvalendosi di oscillatori a bassa frequenza (LFO) in cascata, inviluppi e impulsi che si muovono su paesaggi sonori pre-registrati.
Nei 30 minuti dell’album le tre tracce si presentano come un flusso di sintetizzatori in grado di generare suoni, un’entità intricata, simile a una foresta elettrica, dove la comunicazione si svolge attraverso suoni che si muovono sul limite della codificabilità.
La strategia di Michi è quella di evitare troppi dettagli, rinunciando a ritmi e melodie per ampi spazi aperti. Nel primo microcosmo sonoro, Atto I, l’ascoltatore si ritrova a galleggiare tra oscillatori e droni che si gonfiano o assumono il suono di un battito d’ali, presentando sottili variazioni sullo stesso tema scintillante. Tra ascese e picchi, la prima traccia assomiglia ad un viaggio alla scoperta del mondo naturale tanto che i suoni possono essere confortanti e darti qualcosa a cui aggrapparti.
In Atto II piccoli frammenti sonori vengono modulati mentre i consueti sintetizzatori vengono stratificati creando un’ariosa sinfonia elettronica, in un susseguirsi calmo di note rarefatte tanto da dare l’impressione d’immergersi nei fondali marini. Possiamo percepire la grandezza di questa musica nei perfetti equilibri tra le aperture dei droni e i glitch metallici di fondo utilizzati per dare dinamismo alla composizione.
In chiusura Atto III è un intreccio di oscillatori e droni atmosferici, un ambiente sonoro in grado di alterare le nostre onde cerebrali e il nostro umore grazie ad un’atmosfera avvolgente e ai droni in continuo divenire, ma soprattutto per le pulsazioni elettroniche che affiorano in superfice nella parte centrale della traccia.
Organica è un lavoro che si colloca a confine tra installazione e live, dalla natura dinamica, composta da musica fluttuante che ti prende per mano e non ti lascia mai andare.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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