Nuove energie per Plaster
Plaster è il progetto di musica elettronica di Gianclaudio Hashem Moniri, giunto al quinto album in studio, facente parte di un’ampia discografia composta da album live, split e collaborazioni.
Pubblicato da Textvra, Obscura è il risultato di una ricerca molto profonda di Moniri nel mondo della composizione e del sound design, un album intriso di venature industriali e scenari ambientali, con sequenze cupe e momenti luminosi.
Quindici tracce divise in due parti, A e 𝝮, composte focalizzandosi sul mondo femminile, sul lato più oscuro e su quello più luminoso, sulla potenza e sulla delicatezza, ma fa anche riferimento alla morte di Mahsa Amini, simbolo della condizione femminile e della violenza esercitata contro le donne sotto la Repubblica islamica.
Un suono potente accompagnato da messaggi di protesta e parole di speranza utilizzati per omaggiare l’immaginario femminile. Al suo interno poesia, chitarre distorte e frammenti vocali danno nuova linfa alla musica di Plaster facendo da collante con i suoi primi lavori.
Obscura si apre con l’atmosfera opprimente di Macte Animo!, l’intro riprende scenari distopici lasciando spazio ad una ritmica irregolare combinata con un suono violento e distorto. La prima traccia del lato A suona frenetica e tagliente, un inizio potente che suggerisce un continuo indicibile e desolante. La title track è prodotta in modo impeccabile, con poche digressioni lungo il suo cammino. Un’estetica ambient-techno caratterizzata da una ritmica sferzante dalla progressione lineare e da linee di synth ansiogene che sfumano nel finale ponendo i riflettori sulla parte ritmica. A differenza della martellante Obscura, Interfectōr si presenta come un ronzio ispido, una trama gelida riccamente strutturata che accompagna la poesia scritta da Gianclaudio Hashem Moniri.
Nella seconda parte i toni restano comunque cupi nonostante il sound si “ammorbidisca” leggermente come si evince a partire da Orior, una tempesta magnetica di sintetizzatori ronzanti o tremolanti, dagli impulsi smorzati di Testis Temporum, con le chitarre combinate con gli arpeggiatori.
Non mancano influenze cosmiche nelle composizioni soprattutto in Numera Stellas, un brano che sa coniugare la psichedelia delle chitarre col tremolo con l’ampio respiro elettronico, esaltando l’intervento vocale di Valeria Svizzeri.
In Obscura Plaster evoca pesanti stati d’animo che si tramutano in un sound dalla natura selvaggia, un’elettronica tendente all’ambient e con alcune coloriture industrial e techno che ampliano il vocabolario della musica di Gianclaudio Hashem Moniri.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
Commenti recenti