Folate sintetiche e impulsi elettronici
Intenso e viscerale, Pulse è il nuovo album di Gianclaudio Hashem Moniri in arte Plaster. Pubblicato il 18 settembre 2020, questo nuovo capitolo della carriera del produttore romano è essenzialmente la registrazione di una performance dal vivo creata per l’edizione del 2019 del rinomato Acusmatiq Festival.
Sette tracce nate dal tema centrale di quell’edizione del festival, l’impulso, che in questo caso è diventato l’input per cercare di esplorare diversi modi di interpretare i ritmi. Ogni suono è correlato alle macchine e l’idea di base è quella di mantenere un flusso costante tra le tracce live.
Il sound di Plaster è corposo e avvolgente dall’inizio fino alla fine, le sette tracce, armoniose e ipnotiche, presentano spesse modulazioni di note processate che tendono a creare un climax nella parte centrale delle produzioni. Un viaggio complesso basato sull’elettronica sperimentale che ci porta a esplorare anfratti gelidi e spigolosi. Non mancano momenti nei quali Moniri rallenta il tiro e dà spazio a parti più mentali e riflessive che permettono all’ascoltatore di rifiatare prima di essere nuovamente immerso in atmosfere acide e claustrofobiche. Un album che gioca sulla dualità tra suoni fragili, risaltati dagli arpeggiatori, e robusti, messi in evidenza dalle linee di sintetizzatori sovrapposte. Squarci gelidi aperti dai synth lasciano intravedere il lato più luminoso delle produzioni di Plaster, segnate da un sound immaginifico e profondo.
Un modo maturo e personale di approcciarsi alla materia elettronica. Pulse dà la possibilità di poter assaporare l’intensa esperienza live che si vive ad una performance di Plaster. Un tuffo in un mondo sonoro fatto di suoni digitali, un approccio fisico al suono in perenne evoluzione.
Un disco perfetto per segnare il passaggio dal caldo estivo a quei primi venti gelidi autunnali, sottolineati dalle folate sintetiche che caratterizzano questa produzione.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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