Plight Radio: la sperimentazione musicale passa per il rispetto della natura
I Plight Radio sono una band post-rock sperimentale nata a Livorno nel 2011. Dopo un bel po’ di esperienza dietro le quinte hanno pubblicato il debutto dal titolo When Everything Burns Within, Ep di 5 tracce per la label Antigony Records.
L’artwork è composto da un’immagine davvero distensiva: tra gli arbusti si erge un primo sole mattutino che filtra tra foglie e fusti longilinei. Tale ispirazione proviene dalla passione e al rispetto per la natura da parte di tutti i componenti della band.
Il loro sound è un’esperienza sensoriale a tutto tondo tra riverberi e delay. Non mancano, ovviamente, riferimenti puntuali alle forme sonore della natura. Overture, dopo un connubio di batteria, arpeggi pizzicati di chitarra e synth leggeri, viene spazzata via da una folata di vento, ampia e silente.
Il vento,intermezzo traghettatore, è protagonista di Rising Wind, un pezzo dal sapore nostalgico, in cui far confluire una composizione di spessore, densa di prospettive, a metà tra il sentimentale ed il pragmatico.
Si ha fin dall’inizio l’impressione di essere dinanzi ad un album che seppur esclusivamente strumentale, riesce a comunicare tanta roba.
Eleonora, è una delle due donne inserite in tracklist, sembrerebbe una dedica dai rilievi scuri – si senta l’incipit molecolare e in exploit – con il protagonismo del duo chitarra-basso. Quest’ultimo ha il ruolo di condurre, riff dopo riff, il pezzo, tra crepitii di rullanti e linee elettriche sinuose.
Il concept-album dedicato alla natura non poteva essere sprovvisto del cielo, specie se costellato di stelle (Astronomical Horizon). Il rombo distorto di grancassa a cui viene affidato il ruolo di metronomo superveloce, si associa ad arpeggi quieti e dolci. La traccia modula su se stessa più volte, tra assoli in echoes prettamente post-rock, sino alla distorsione più elettrica nel finale.
Olimpia è la chiosa ideale in un minutaggio tipico del genere (8 minuti e mezzo). Melliflua e suadente, si posiziona su di un letto di arpeggi acuti e brusii alla lontana. Una esplosione gioiosa e al contempo malinconica, quasi come se le si volesse recriminare qualcosa.
Classe 93, laureata in giurisprudenza, specializzata in criminologia. Praticante avvocato, scrivo di politica e di diritto su diverse testate. Sono campana ma mi sono trasferita a Padova.
Sono appassionata di musica, suono il piano ed in passato ho suonato malissimo una sgangherata Soundstation mancina.
I miei generi preferiti sono il rock alternative, lo stoner e la musica classica. Sono stata una metallara nell’adolescenza, divorando con disinvoltura i dischi degli Slayer.
Il mio compositore preferito è Prokofiev ma se la gioca con Shostakovich. Amo Elliot Smith ed ascolto con “diligenza da scolara” cose che non conosco. Normalmente sono una tipa che si appassiona con facilità.
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