Isla diferente: corpi in movimento su un’isola immaginaria
Nel corso della sua ormai consolidata carriera, Populous, alter ego di Andrea Mangia, non ha mai nascosto la sua fascinazione per sonorità altre, sia musicalmente che geograficamente. Se tutta la sua produzione ha scandagliato le varie forme dell’elettronica, dagli echi wonky di Night Safari (2014) al più recente incontro fra ambient e downtempo di Stasi (2021), allo stesso tempo è grazie a suoni legati al territorio, inteso nel senso più viscerale ma anche internazionale del termine, che ha dato vita all’incursione a metà fra UK Bass ed elettronica latina di Azulejos (2017) e al balearic beat di W (2020).
Tutti elementi perfettamente riscontrabili anche nel nuovo Isla diferente, in uscita l’11 aprile 2025 per Peermusic, lavoro nato durante una residenza artistica all’isola di Lanzarote nell’inverno del 2024 e che sembra mettere insieme tutte le istanze dei dischi precedenti. Se la componente ritmica resta inevitabilmente in primo piano, sorreggendosi sia fisicamente che musicalmente nelle Isole Baleari, allo stesso tempo il lato riflessivo del precedente Stasi non viene del tutto accantonato.
Nell’isola immaginaria disegnata da Populous c’è spazio per dieci tracce volte a raccontare le tappe di un viaggio onirico eppure ancorato a una dimensione fortemente corporea. A questo proposito la title track in apertura è paradigmatica: se inizialmente sembra un pezzo ambient a tutti gli effetti, dopo poco sono i ritmi tropicali a trasformarla in un brano inaspettatamente ballabile. Una concezione di Latinambient che prende forma anche nei momenti successivi, come testimoniano sia l’intreccio fra house e ritmi baleari di Luna acida in feat. con Fuera, sia nella doppietta Picon / Objetos enterrados, due facce della stessa medaglia, criptica e apparentemente oscura, capaci di toccare in pochi minuti una inesauribile quantità di fonti: oltre gli onnipresenti beat baleari, spazio a field recordings, echi reggeaton, dubstep, ma anche voci e sussurri.
Non perde la sua patina magica la seconda parte del disco, che mantiene costante questa ricerca sonora senza mai scendere in episodi cervellotici. A restare costante, infatti, tanto nell’omaggio al Bolero di Ravel di Casa Bolero quanto nella psichedelia di Exotic veneno, è una ballabilità mai messa da parte senza esasperarla.
Ed è proprio questo il pregio principale di Isla diferente. Populous riesce a variegare la proposta attingendo dalla sua sterminata conoscenza nel campo dell’elettronica ma non scade mai nel fine intellettualismo o nell’auto-citazione. Al netto dei gusti, il fine del dj e producer salentino è la volontà di riuscire a sperimentare senza esagerare, tenendo ben presente che l’obiettivo del suo viaggio immaginario è il movimento dei corpi anche quando entra in gioco l’ambient.
Classe ’99, laureato in Lettere moderne e alla magistrale di Filologia moderna alla Federico II di Napoli.
La musica e il cinema le passioni di una vita, dalla nascita interista per passione e sofferenza.