W: l’inno alla donna di Populous
Se negli ultimi anni Populous, nome d’arte di Andrea Mangia, ha guadagnato sempre più punti nella scena elettronica lo deve principalmente ad una proposta eterogenea ed eclettica. Il boom vero e proprio risale al 2014, quando Night Safari proponeva un’efficace miscela di wonky, indietronica e musica africana. Poi, con Azulejos (2017) il producer ha cambiato di nuovo le carte in tavola, spostandosi su ritmi a metà fra l’UK bass e la musica latina.
Oggi, tre anni dopo, la proposta varia ancora. In uscita il 22 maggio 2020 per La Tempesta International, W rappresenta un nuovo capitolo, prima di tutto ideologico. W, infatti, sta per Women e vuole essere un omaggio a tutte le donne che hanno contribuito ad ispirare la vena creativa di Populous. Ognuno dei dieci pezzi dell’album è in collaborazione con un’artista diversa, fra le più stimate dal salentino.
In apertura, la sognante voce dell’argentina Sobrenadar fa da protagonista in Desierto, un brano che entra in collisione con il mondo del dream pop. I messicani Sotomayor contribuiscono a creare l’archetipo del pop latino con Soy Lo Que Soy, mentre Flores No Mar, impreziosita dalla voce di Emmanuelle, sta a metà fra America Latina ed Europa, con un efficace fusione di elettro-samba e UK garage.
HOUSE OF KETA è la traccia pop per eccellenza dell’album: la voce di Myss Keta e una base reggaeton/dance ricrea minuziosamente la scena queer che sta alla base del concept dell’album. Out of Space è un viaggio dance dalle tinte orientali ed eteree, complice la voce flebile e sussurrata di Cuushe. Chiude Roma, ispirata dall’omonimo film di Alfonso Cuaron, a metà fra clubbing e acid house.
Per quanto forse più ripetitivo dei due lavori precedenti, W è sicuramente l’album più ambizioso di Populous, soprattutto sotto un punto di vista tematico. L’elevato numero di collaborazioni inevitabilmente porta ad una differenza evidente fra quelli decisamente più riusciti e quelli meno convincenti, fortunatamente in minoranza.
Complessivamente, W convince e mette ancora una volta in mostra la ferrea volontà da parte di Populous di ampliare il proprio ventaglio musicale e di non ancorarsi al solito sound: un percorso che va sicuramente premiato.
Classe ’99, laureato in Lettere moderne e alla magistrale di Filologia moderna alla Federico II di Napoli.
La musica e il cinema le passioni di una vita, dalla nascita interista per passione e sofferenza.
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