Un salto nell’ignoto con Porta d’Oro
Porta d’Oro è il progetto solista di Giacomo Stefanini, membro dei Kobra e fondatore dell’etichetta Sentiero Futuro Autoproduzioni. Il suo è un mondo sonoro fatto di punk meditativo, dub etereo, ballate su nastro, rumore ambientale e strofe spirituali, il tutto proposto con un attitudine lo-fi.
Così Dentro Come Fuori è il suo album di debutto, pubblicato in co-produzione da Maple Death & Legno, nove canzoni dalla natura incantatoria nelle quali si fondono minimalismo raga, poesia spoken word e canti primitivi, con una ricerca spirituale che risuona profonda e unica nel suo genere.
Il disco si apre con la chitarra blues sbilenca e lo spoken word di Conta I Passi La Lepre, una canzone storta ma che nel suo suonare “tutto sbagliato” funziona e come se funziona. Il risultato è un brano psych blues dalla tecnica sfocata, voce approssimativa e attitudine più che casalinga.
A seguire Cielo E Inferno, ispirata a Borges e Bioy Casares, è costruita su arrangiamenti stratificati e una diamonica in puro stile dub che vanno a incorniciare le voci aliene che recitano orgogliosamente un verso delle Enneadi di Plotino. Una song tanto mistica quanto pulsante che va oltre qualsiasi definizione e genere.
Con Un Sasso Nero, il nostro trasforma una meditazione ambient bliss sulla depressione in un classico dub-punk lo-fi. La title track, invece, è una poesia urbana incorniciata da un ambient scarno ma essenziale che esalta la forza delle parole.
Così Dentro Come Fuori è unico nel suo genere, Porta d’Oro è riuscito già al debutto a trovare un suo stile che può tanto piacere come infastidire, un artista che non ha mezze misure, da recepire come un salto nell’ignoto, e lasciarsi trasporare dai suoi schizzi meditativi che scavano in profondità e implorano l’ascensione. Il suo primo scoglio può dirsi superato con una certa disinvoltura, autorizzandoci ad attendere con curiosità e con una certa fiducia le prossime uscite.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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