Prado: man vs machines
Machines è il nuovo album del giovane produttore Nicolás Prado, che fa seguito a due precedenti, Distorted Reality e Stuckin Space, usciti nel 2021 sotto il nome di Blxzey.
Londinese di nascita, ma peruviano di adozione, Prado è cresciuto ascoltando musica rock e jazz , suo padre infatti è il chitarrista jazz Andrés Prado mentre la madre è la cantautrice Paloma La Hoz. Quando ha scoperto per la prima volta l’elettronica gli si è aperto un mondo che ha spinto la sua creatività verso la sperimentazione.
Machines, uscito il 25 novembre tramite Buh Records, sintetizza elementi di drum & bass, breakcore, IDM, metal e musica per videogiochi, proponendo nove tracce dal sound viscerale e indefinito. La colonna sonora per un mondo che crolla dall’altra parte dello schermo.
I titoli delle tracce fanno riferimento all’immaginario digitale, alla pirateria informatica e alla malattia della tecnologia.
Suoni liquidi, big beat e bass music cavernosa sono il biglietto da visita di Machines presentato con la traccia di apertura Error.
In Virus i ritmi accelerati e gli spigoli abrasivi del breakcore coesistono con i pesanti bassi dubstep creando una miscela alienante e futuristica che attinge dalla cultura rave.
Digital Hell si apre con una sottile tensione: tortuosi accenni di melodia affiancati da bassi pneumatici e carillon digitali si muovono veloci fino ad impazzire sul finale esplodendo in un concentrato di hardcore digitale.
Nella sua frenesia Chemical Waste è una composizione ben pensata, con una struttura solida incentrata su sinusoidi sintetiche e ritmiche di stampo gabber che danno un pieno assaggio della ricchezza del sound di Prado.
L’accurata costruzione dei pattern acidi con gli impulsi sintetici di stampo IDM evidenziano subito la competenza raggiunta dal producer, Machines è un lavoro maturo che pone le basi per un sostanziale ampliamento d’orizzonti nel futuro.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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