Il secondo capitolo di Prado
A un anno dal debutto con il sorprendente Machines, una raccolta di brani che esploravano le sonorità del breakcore e dell’IDM, il giovane musicista peruviano Nicolás Prado torna su Buh Records con un nuovo Ep pubblicato il 7 dicembre 2023.
Con Overload Prado porta avanti le sue esplorazioni e delinea un sound ricco di momenti dissonanti e ritmi inquietanti che trovano ancora una volta fonte d’ispirazione nell’immaginario tecnologico e in una visione distopica del futuro.
Prado fonde freschi riff elettronici con ritmiche drum and bass e manipola il tutto con esperta conoscenza della tecnologia. Il suo stile si rifà ad un’oscura miscela melodica di composizioni IDM e sintetizzatori futuristici che si colloca a metà tra le sonorità retrò degli anni Novanta e i suoni contemporanei e freschi dell’elettronica.
L’opener Lost data si apre con fluttuanti e oscuri droni destinati a mutare in una trama soffocante scandita dai breakbeat taglienti e sincopati. Una combo magnetica, dal forte impatto, dalle linee acide e inquiete, familiare a chiunque abbia ascoltato Aphex Twin.
Nei beat di Prado si riconoscono sempre gli Autechre più mutanti e granulari, Malfunction ne è l’esempio lampante. Il suono viscerale delle macchine si mette in moto come ingranaggi affilati e, con l’ingresso dell’articolata ritmica, la traccia diventa maestosa e terrificante. La dubstep aleggia nell’aria creando un effetto straniante.
Particle Collision è il capitolo più violento di Overload: percorrendo la scia dei più visionari Aphex Twin e Squarepusher, il nostro procede verso lidi elettronici più spinti. La traccia è caratterizzata da elementi ritmici roboanti e frenetici, dalle frequenti accelerazioni, che si stanziano nelle orecchie in maniera talmente ossessiva che rimuoverle diventa impossibile.
Overload rappresenta un’evoluzione nel lavoro del giovane musicista, se ti chiedi come suonerebbe una traccia moderna IDM, la risposta sta nel nuovo lavoro di Prado.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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