Un tuffo negli anni Novanta con Prince Josh
A tre anni dall’album di debutto The Joy, il produttore canadese Josh McIntyre meglio noto come Prince Josh torna con un nuovo lavoro discografico dal titolo di Moth.
L’album, rilasciato il 25 agosto tramite Hand Drawn Dracula, segna un cambiamento stilistico da parte di McIntyre che vira dalla musica dance verso un sound frizzante e nitido radicato nel trip hop.
Moth è un accattivante puzzle sonoro nel quale suoni astratti ed archi si uniscono ai loop di basso e batteria dando vita ad un lavoro complesso ed emozionante dall’intrigante atmosfera.
Il brano che dà il titolo all’album si adatta alle concezioni moderne della musica chillout: groove fluidi e ritmi lo-fi creano un modello per una musica tanto da ascolto in camera quanto da club. In Moth l’uso dei campioni vocali interrompe temporaneamente il ritmo, spezzando così l’andamento della sontuosa produzione lo-fi.
A seguire Close To You si apre con una batteria trip hop ed una linea di basso cupa e corposa che da sola regge tutta la struttura del brano. La voce eterea brilla sotto uno strato di sintetizzatori avvolgenti, ne viene fuori una traccia nella quale si mescolano luce e buio, suoni duri e morbidi.
In Bring The Beat Back Prince riesce a mescolare il trip hop col big beat come se i The Prodigy jammassero con i Portishead. Il risultato è un brano tutto da ballare con un ritmo tonante, synth quasi hardcore e i campioni vocali che ti trascinano in pista, il vero pezzo forte dell’album.
Wax nasce dall’incontro tra world music ed elettronica cavalcando la raffinatezza delle produzioni alla Bonobo con il ritmo strascicato e galoppante utilizzato per trasportare l’ascoltatore in un viaggio alla scoperta della scena elettronica downtempo che è esplosa alla fine degli anni ’90.
Moth non è sicuramente un album originale, tutto sommato resta sicuramente un ascolto piacevole, un lavoro ben realizzato con lo stesso fascino sia per gli appassionati di musica elettronica che per gli ascoltatori in generale, qualcosa che potresti mettere ovunque e accontentare gusti differenti.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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