Proc Fiskal, il re del collage
Quando una produzione viene rilasciata da Hyperdub lo si sente fin da subito: suoni freddi, scenografie futuristiche e glitch a più non posso sono alla base della musica prodotta dall’etichetta fondata a metà anni novanta da Mr. Steve Goodman, quel monumento dell’evoluzione musicale inglese che prende il nome di Kode9.
Non è da meno il nuovo lavoro di Proc Fiskal che, dopo l’eccellente album Insula dell’anno scorso, ritorna sull’etichetta londinese con l’Ep Shleekit Doss. Le sei tracce dell’Ep sono uscite il 13 settembre 2019 e spaziano tra grime, IDM, footwork e dubstep con il produttore di Edimburgo che fa un collage dei vari generi, incollando insieme con originalità i vari pezzi.
Il 22enne Joe Powers crea ritmi frenetici, vivaci e caotici sviluppando la profondità della sua musica in maniera soddisfacente partendo da Satan. Voci maschili campionate vengono elaborate su glitch metallici e breakbeat influenzati da Aphex Twin che si evolvono fino a concludere la traccia con un drone e un dolce pianoforte.
Pico è un mix di house e jungle; tra batterie tagliate, synth vintage e melodie accattivanti; la terza traccia si candida per essere la protagonista dei dancefloor.
In 4 Minutes affascinanti melodie di synth e linee di basso a 8 bit si incastrano con l’essenziale e scheletrica drum machine che verte sul kicks e lo snare.
Suoni orientaleggianti costruiti attorno a percussioni asiatiche terminano l’Ep con Prop-O-Deed e il suo synth graffiante utilizzato come un violino. Le ritmiche schizzofreniche e i suoni caleidoscopici sono la caratteristica di tutta la musica prodotta dal musicista scozzese.
Powers ha forgiato un suono tutto suo, se con Insula si era presentato al grande pubblico, con questo Ep si ha la conferma del suo talento. Aspettiamo di vedere quanti territori sonori avrà da esplorare ancora Proc Fiskal durante la sua carriera.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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