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Pulsar: un biglietto di sola andata per lo Spazio

Sentirsi persi, fluttuanti in un limbo è questa la sensazione descritta nelle otto tracce di Nebula, secondo album del compositore elettronico Leonardo Pucci in arte Pulsar, pubblicato l’8 aprile 2022 per Rous Records.

Un viaggio all’interno di una nebulosa attraverso ricordi primordiali si materializzano tra i suoni electro-ambient con incursioni nella modernclassical a base di piano, sintetizzatori e batterie.

Il musicista umbro ricama melodie sapientemente cesellate con beat electro per un disco che alterna momenti vivaci sottolineati dalle increspature elettroniche ad altri introspettivi, ampliando lo spettro sonoro grazie all’influenza della psichedelia e della musica cosmica, del progressive e del  free jazz.

Le prime tre tracce sono riconducibili a concetti legati allo Spazio: Helium, il brano di apertura spinge sugli arpeggiatori e sul sax vibrante di Laura Agnusdei, un’elettronica scintillante dalle melodie pirotecniche apre il terreno alla successiva Hydrogen.

Nei dodici minuti della seconda traccia un tappeto di droni e sintetizzatori dà forma ad un mantra spettrale, un landscape alieno dalle distese sintetiche e dai richiami IDM si espande nel cosmo, con un finale vivo e vitale che sembra riprendere le cascate elettroniche degli Autechre in una chiave più colorata.

La title track si basa sulla dualità tra anima elettronica e quella acustica-melodica che ben rispecchia tutto l’album. Una complessa costruzione data dalla sovrapposizione di loop irregolari di una campanella di ottone, una chitarra suonata con l’archetto, i sintetizzatori, il sax di Agnusdei e, infine, un Harmonium indiano che cresce via via di intensità. Il momento più rappresentativo di tutto il disco, capace di far accapponare la pelle.

Gli ultimi brani (Floating Clouds, All Of A Sudden e Forgotten Wind) risentono maggiormente dell’influenza della musica classica contemporanea: il pianoforte riveste un ruolo fondamentale grazie alle sue melodie minimali e avvolgenti che si legano meravigliosamente con l’elettronica e la ritmica in un elegante sodalizio.

Un ulteriore passo in avanti per Pulsar, Nebula è un lavoro maturo, il più evoluto realizzato finora, una miscela giocosa e introspettiva, un biglietto di sola andata per lo Spazio.




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