In viaggio nello spazio con Raf Briganti
A più di un anno dall’uscita di The Android Tape (Kaczynski Editions, Novembre 2022) con Gabriele Barbarino, Raf Briganti ha pubblicato un nuovo album solista, Observable Universe, che racconta l’ipnotico viaggio interstellare di un astronauta.
Le quattordici tracce del disco documentano la missione senza ritorno del nostro descrivendo i luoghi sconosciuti ai confini dello spazio e le emozioni provate dall’astronauta.
Si parte con Leaving Earth, un roboante brano IDM aperto da cupi oscillatori ed una ritmica spezzata che aprono la strada a melodie marcatamente acide. In tracce come Nearby The Sun si ha la sensazione di venire risucchiati nello spazio più profondo: un tappeto oscuro animato da interferenze elettroniche sul quale si poggia una ritmica tribale crea un’atmosfera rarefatta e soffocante.
M4 risuona inquieta e inquietante. La settima traccia connette delle linee psichedeliche di sintetizzatore con basso e batteria, tra le più dure di tutto l’album. Il campione vocale funge da guida nel buio più totale facendo immergere l’ascoltatore in un brano celebrale e ballabile allo stesso tempo.
In Acceptance Briganti ha campionato il discorso di Elon Musk per la presentazione del progetto SpaceX risaltandolo grazie ad un tappeto sonoro ambient dall’atmosfera eterea. Suoni minimalisti e dilatati crescono con l’inizio del discorso fino a scomparire completamente lasciando le note del synth fluttuare nello spazio.
Tra i momenti più interessanti di Observable Universe sicuramente va annoverato Earth Is The Past, una combinazione di droni vibranti con synth cristallini. Un gioco di contrasti che mostra le due anime del disco ossia quella più cupa e rarefatta e quella dai suoni ariosi e avvolgenti.
Observable Universe è un piacevole viaggio tramite la musica, alla scoperta di luoghi dove nessun essere umano può arrivare. Con questo album Raf Briganti conferma le capacità compositive già evidenziate nei lavori precedenti, ottenendo un sound sempre più personale realizzato mettendo insieme sintetizzatori, samples e campioni audio con plugin di strumenti elettronici.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
Commenti recenti