I nomi caldi del panorama italiano e internazionale.
Andrea Laudante
La delicatezza di una carezza, è questo ciò che esprime la musica del compositore campano Andrea Laudante. Piccoli frammenti di vita quotidiana raccontati attraverso le note del piano tra modern classic, impro e musica concreta. Laudante dimostra di non avere solo un’ottima tecnica di scuola classica ma un’anima calda da condividere con l’ascoltatore, grazie all’uso di entità acustiche ed elettroniche ispirate alla bellezza del suono e dei luoghi che ci circondano. Una continua ricerca che porta la musica dell’artista campano a prendere sembianza meditative.
Mario Ariano
Ultimo lavoro pubblicato: Banat banat ban jai
Clorinde
Clorinde è la creatura dei fratelli Salvatici. Con quattro album alle spalle (Sound on Poetry, The creative listener, The Poetry of Charles B., The Gardens of Bomarzo) il progetto nato nel 2005 suona come un carillon fragile e minimalista con la propensione a mischiare elettronica e post rock con un forte approccio letterario. Nonostante ciò le differenze tra le due anime dei fratelli vengono fuori attraverso la musica che trova come punto d’unione la ricerca per la melodia.
Da molti reputato il Flying Lotus italiano, Andrea Gamba in arte DayKoda è uno dei produttori italiani più interessanti del momento. È riduttivo definire la sua musica Nu Jazz, la sua è una fusione di generi che vanno dal rock, al jazz fino all’elettronica senza per forza ingabbiarsi in uno schema ben preciso. Un viaggio impersonale e introspettivo che si palesa nel suo ultimo album, All Of Me, pubblicato da Beat Machine Records a Luglio del 2019.
I Dead Rituals si dimostrano una novità interessante e inusuale nel panorama DIY partenopeo. Andrea Caccese racconta, con paradigmi introspettivi, di riflessioni autoanalitiche e cambiamenti personali, metabolizzati in un arco di tempo vissuto tra Napoli, gli Stati Uniti e le coste del Pacifico. Dal dream pop onirico, all’indie rock di impronta anni ‘90, dall’alternative serrato alle atmosfere ansiogene post punk, l’Ep risulta un caleidoscopio sonoro appetibile per chiunque. Un curato pastiche di direzioni compositive diverse che si contaminano nella spazialità effettistica, pur costruendosi sulle strutture più rotonde e convenzionali della forma canzone.
Ascoltare i Degoya significa fermare il tempo. Musica concreta, acusmatica per il progetto campano che vede coinvolti Francesco Di Cristofaro (strumenti a fiato), Andrea Laudante (elettronica) e Gabriele Tinto (percussioni). Un raffinato connubio tra elementi classici e ricerca sonora che li porta ad avere una chiara identità musicale dedita all’esplorazione del mondo circostante. Grazie all’utilizzo di strumenti provenienti da diverse culture e all’uso attivo del microfono come un occhio vigile, il trio prova a creare uno spazio nel quale “si cerca la sospensione del giudizio”.
Con tre lavori discografici all’attivo, l’ultimo uscito il 16 giugno 2019 (OLTREMODO), Fatty Fatty Bombo è la creatura di Alessandro Chierichetti. Direttamente da Verbania a suon di distorsioni, delay e fraseggi, il progetto solista strumentale si muove tra stoner, post-rock e post-hardcore, tra basi di batteria e synth con il basso distorto, vero protagonista della one man band, suonato come se fosse una chitarra. Attitudine punk e una forte esigenza comunicativa fanno del progetto una interessante e solida realtà.
Gian Marco Castro, siciliano, classe 1995, all’esordio con Out of the past per INRI Classic, è un giovanissimo compositore neoclassico. La sua musica si colloca a cavallo tra le colonne sonore di Jòhann Jòhannsonn e le sonorità di Max Richter. Il pianoforte ci conduce in un viaggio introspettivo, intimo, dalle atmosfere delicate, che mette in luce tutto il talento del giovane musicista. Nonostante ci sia ancora da lavorare sull’originalità, il percorso per Castro sarà tutt’altro che arduo vista la sua cristallina bravura.
I John Malkovitch! Suonano post-rock con venature metal e dark-ambient. Il loro è un sound crudo, ruvido e imponente che sicuramente sarà apprezzato dai fan di band quali Neurosis, Amenra, Pelican, Russian Circles, Lento e Godspeed You! Black Emperor. Dopo aver debuttato nel 2018 con The Irresistible New Cult Of Selenium, il 25 ottobre tramite Antigony Records hanno rilasciato il nuovo album Hyenaeh, confermando quanto di buono già ascoltato col primo album e impressionando per una potenza sonora ineguagliabile.
Francesco D’Abbraccio, musicista (ex Aucan) e designer (Frames, Krisis Publishing), in arte Lorem realizza arte a 360 gradi: la sua non è semplicemente musica sintetica, con l’ausilio di una rete neurale Gan (generative adversarial networks) riesce a riprodurre immagini fotorealistiche e a montarle perfettamente a tempo con la sua musica, in questo caso elettronica e breakbeat all’Aphex Twin nata dall’interazione tra l’uomo e le macchine e con la conseguente destrutturazione di essa.
Direttamente da Bari, i Violent Scenes sono una band giovane ma dalle idee chiarissime. Suonano un alternative rock intarsiato di psych ed elettronica con una forte propensione per la melodia e una voce, quella di Giorgio Cuscito, molto particolare e riconoscibile. Come il teatro greco, i V.S. non sono semplicemente uno spettacolo da assistere ma una cerimonia alla quale prendere parte. Al debutto con Know by Heart uscito via Angapp Music, il 14 giugno hanno pubblicato un nuovo Ep: Stimmung.
Radioaktiv è una webzine indipendente nata nel 2018. Dal momento della sua nascita ha lo scopo di contaminare i lettori facendo informazione e critica musicale su scala nazionale e internazionale. Avanguardia, innovazione, suoni nuovi e fuori dai canoni. Cerchiamo nuove soluzioni armoniche parlando di musica senza seguire mode o farci influenzare da ciò che ci circonda. Siamo guidati dalla nostra passione.
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