La dualità di Reza Safinia
Due polarità completamente opposte convivono come lo Yin e lo Yang in Reza Safinia: da un lato compositore di colonne sonore, dall’altro produttore rap e hip hop. Così come nel principio della filosofia cinese, anche nella musica del compositore e polistrumentista londinese le due energie opposte si completano a vicenda. Questa dualità dà vita a due album che vedranno la luce nel 2021, il primo, Yin, è uscito il 12 marzo 2021 per l’etichetta personale di Safinia, Music & Texture.
Il lato oscuro rappresentato daYin è la fusione di elementi classici con elementi elettronici, undici composizioni post-classiche estremamente romantiche con le quali Safinia riflette la sua passione per le filosofie orientali e per le arti marziali, esplorando le connessioni cosmiche così come l’equilibrio e le polarità delle energie femminili e maschili presenti in tutti noi.
Una narrazione basata sull’esplorazione dell’armonia nella quale il pianoforte e il violoncello ricamano architetture sonore morbide e contemplative (Within) con un approccio orchestrale.
Surya, dal sanscrito sole, è il momento luminoso del disco, nel quale viene fuori il lato più sperimentale ed elettronico di Safinia. Il Roland-Juno viene utilizzato per creare un tessuto celestiale, uno sfondo ambient sul quale appoggiare gli elementi classici rappresentati dal piano e dagli archi.Dhyana è un movimento solenne che verte sulla lentezza del piano e sulla sontuosità delle note degli archi che introducono la successiva Ahimsa. La sesta traccia è l’apice dell’anima classico-contemporanea del disco, un dialogo tra il piano e il violoncello con quest’ultimo vero protagonista del brano.
Santosha è un canovaccio di elementi diversi che si fondono insieme (pianoforte, archi ed elettronica costruita attorno al suono dei sintetizzatori e degli oscillatori) dando vita ad uno scenario emozionale e suggestivo che riprende l’intensità di una musica da colonna sonora.
Il cerchio si chiude con l’essenzialità di Without, una bellezza disarmante che conclude un album che, con pochi elementi, riesce a riequilibrare e a nutrire lo spirito con la sua energia.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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