L’arte della seduzione secondo il collettivo musicale Rhye
Dopo l’uscita di Blood nel 2018 e dell’Ep Spirit nel 2019, Rhye, il progetto del cantante canadese Mike Milosh e del musicista danese Robin Hannibal, giunge al terzo album.
Home, pubblicato il 22 gennaio 2021 via Loma Vista Recordings, tenta di spostare l’identità del duo dal mix di pop, electro e r’n’b di Woman verso territori più sensuali influenzati dal funk e dalla disco.
Home si apre con una breve Intro eseguita dal Danish National Girls ‘Choir: un brano corale nel quale le armonie vocali s’intrecciano con le leggere melodie della trama sonora. I brani sono incentrati sulla voce androgina e seducente di Milosh, come si evince subito da Come In Closer. Un beat funk nel quale Hannibal si è divertito a combinare suoni acustici e sintetici. Se da un lato il basso e il rhodes disegnano toni caldi, dall’altro il sapiente utilizzo degli archi dà alla traccia un senso di maestosità. Safeword è un brano frizzante, influenzato dal jazz. I synth che suonano come flauti fanno della traccia una produzione elegante e allo stesso tempo flirtano con gli archi ricamando una texture seducente. La traccia si chiude delicatamente con le melodie degli arpeggi della chitarra.
Da Need A Lover l’album inizia pian piano a decollare: brani come Black Rain o Sweetest Revenge si candidano ad essere delle vere hit. La voce morbida e sensuale di Milosh si poggia su delle strumentali soul-disco-funk irresistibili, calde, dall’atmosfera sixties.
My Heart Bleeds è il momento più seducente di tutto l’album con Milosh, maestro di cerimonie, a prenderci per mano e a condurci attraverso le atmosfere seducenti e romantiche. Di contro con la ballad Fire il duo dimostra di essere a proprio agio anche alle prese con brani minimalisti.
Home è un album ambizioso anche se nel complesso risulta riuscito a metà: non tutte le tracce risultano esaltanti e solo da metà album in poi il duo riesce a mettere in fila una serie di brani ben riusciti tra delicate ballate e hit da classifica.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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